Il comico e attore britannico Russell Brand è comparso oggi davanti alla Westminster Magistrates’ Court nel centro di Londra per la prima udienza del processo. Il 49enne è chiamato a rispondere per cinque presunti capi d’accusa legati a reati sessuali, tra cui stupro e e violenza indecente.
Dopo una breve udienza di 12 minuti, l’ex star della televisione è stata rilasciata su cauzione. Il procedimento riprenderà il 30 maggio presso il celebre tribunale dell’Old Bailey. Si tratta di una vicenda giudiziaria che scuote il mondo dello spettacolo britannico e internazionale, visto il profilo pubblico e controverso della celebrità.
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Le accuse a Russell Brand
Le accuse risalgono al periodo compreso tra il 1999 e il 2005 e sono state avanzate da quattro donne, alcune delle quali conosciute da Brand in ambito lavorativo. L’inchiesta è nata nel 2023 da un lavoro congiunto del Sunday Times e del canale televisivo britannico Channel 4, i cui servizi investigativi hanno portato successivamente all’apertura dell’indagine.
Secondo quanto riportato dalla BBC, tra i dettagli emersi vi è l’accusa di aver toccato il seno di una donna senza consenso e di aver afferrato un’altra per il braccio, tentando di trascinarla verso una toilette maschile.
Russell Brand è noto per la sua presenza scenica sopra le righe e per le relazioni con personaggi dello showbiz, come il matrimonio con la popstar Katy Perry, durato meno di due anni. La cantante si è rifiutata di parlare mentre si faceva largo tra giornalisti e curiosi fuori dal tribunale.
La carriera e le dichiarazioni
Nel corso degli anni Russell Brand ha avuto una carriera segnata da luci e ombre. Da star televisiva e comico provocatorio tra Regno Unito e Stati Uniti si è distinto per il suo attivismo politico, prima vicino alla sinistra radicale, poi indirizzatosi verso posizioni complottistiche. Queste sono state spesso diffuse attraverso i suoi canali online, dove vanta ancora oggi un vasto seguito.
In un video pubblicato in passato su X, l’attore aveva negato tutte le accuse, ammettendo di essere stato “un tossicodipendente, un sesso-dipendente e un imbecille“, ma sostenendo con forza: “Non sono mai stato uno stupratore“. Il procedimento giudiziario ora entrerà nel vivo e attirerà probabilmente nei prossimi mesi grande attenzione mediatica.
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