Un’insalata di carciofi si è rivelata letale per una donna di Roma, che dopo aver mostrato i sintomi di una grave intossicazione alimentare è deceduta all’ospedale Sant’Eugenio. Una tragedia al momento inspiegabile che però riaccende la paura sul cosiddetto “botulino killer” che ancora una volta ha nascosto le sue insidie a ignare vittime. La donna sarebbe finita all’ospedale insieme alla figlia, che però sarebbe riuscita a salvarsi dopo una settimana di ricovero in terapia intensiva.
Entrambe le donne avrebbero mangiato un’insalata di carciofi acquistata surgelata in un supermercato della Capitale. Le due hanno quindi iniziato ad accusare gravi malesseri poco dopo i pasti, comprendendo di poter essere incappate in un’intossicazione alimentare.
Leggi Anche
Il batterio killer avrebbe già fatto parlare di sé nella Capitale, a seguito della maxi intossicazione che si sarebbe verificata nel 2016 in una paninoteca in zona Pigneto. In quel caso furono colpite ben sei persone e la proprietaria del locale è stata condannata lo scorso giugno a un anno e otto mesi di reclusione per commercio di sostanze alimentari nocive e lesioni colpose.
Roma, nessun iscritto sul registro degli indagati
A seguito della notizia della morte dell’anziana, la Procura della Repubblica di Roma ha aperto un’indagine per comprendere le eventuali responsabilità. Al momento non vi sarebbero indagati ma l’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo. Sul caso indagano i carabinieri del Nas, che hanno già provveduto ad effettuare un controllo nel locale in cui le due donne avrebbero acquistato l’insalata. Sembrerebbe però che al momento dell’arrivo degli agenti il lotto dell’insalata acquistato dalle vittime fosse già stato sostituito.
Per ora quindi gli investigatori starebbero tenendo in considerazione due possibilità. Nel primo caso si ipotizza che l‘errore di conservazione possa essere stato compiuto dal supermercato, mentre nel secondo si valuta la possibilità che il botulino sia entrato in contatto con l’insalata a causa di una errore compiuto dalla stessa vittima.
© Riproduzione riservata