Piacenza, rivolta nel carcere delle Novate: intervenuta la squadra antisommossa

Le tensioni iniziate in mattinata sembrano essere sfociate in una rivolta molto accesa. La rivolta sembra sia scoppiata in mattinata, in un’ala del carcere delle Novate. Sembra che la polizia carceraria abbia provato subito a sedarla, ma questa deve essere peggiorata con il passare del tempo

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Sono ore di grande tensione quelle che il carcere di Piacenza sta affrontando da questa mattina: una grave rivolta è in corso nel carcere delle Novate e non si hanno dettagli precisi su quanto stia accadendo.

Piacenza, La rivolta

La rivolta sembra sia scoppiata in mattinata, in un’ala del carcere delle Novate. Sembra che la polizia carceraria abbia provato subito a sedarla, ma questa deve essere peggiorata con il passare del tempo, tanto che la forza del personale del carcere è diventata inutile. È così dovuta intervenire la polizia che, in tenuta anti sommossa, ha portato aiuto ai colleghi della penitenziaria.

Le indiscrezioni sono poche e non si sa se ci siano feriti o addirittura vittime, ma secondo alcune fonti, sarebbe stato necessario anche l’intervento dei vigili del fuoco poiché si sarebbe sospettato un principio di incendio, poi smentito. Inoltre, sembrerebbe addirittura che siano stati richiesti rinforzi dalle forze dell’ordine di comuni vicini per sedare la rivolta.

Rivolte, la denuncia di Antigone

Questa sommossa si inserisce in un quadro molto complesso e delicato, ovvero quello delle rivolte dei detenuti, un tema di cui in Europa, in Italia specialmente, si è parlato molto negli ultimi anni. Solo ieri, un’altra rivolta aveva coinvolto il carcere di Cassino, dove sarebbe stato distrutto un piano intero dell’istituto.

Infatti, solo nel 2024, sono state calcolate almeno duemila aggressioni, lievi o più gravi, alle forze dell’ordine e almeno 1397 forme di protesta. Secondo il report di Antigone, l’associazione che si occupa della tutela dei diritti della sfera penitenziaria. La stessa Antigone ha denunciato la terribile condizione dei detenuti nelle carceri in Italia e che li porta a compiere gesti estremi verso le forze dell’ordine, come rivolte e sommosse, o verso loro stessi, come autolesionismo fino ad arrivare al suicidio.

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