E’ stata scoperta una nuova cura contro il Parkinson, la malattia neurodegenerativa che colpisce oltre 400.000 persone solo in Italia. Dagli ultimi studi svolti dall’azienda Newronika, che si occupa dello sviluppo di AlphaDBS, è emersa infatti la possibilità di poter utilizzare la stimolazione celebrale o DBS per rendere gli arti nuovamente flessibili, il linguaggio più fluido e per far scomparire i tremori provocati dalla malattia.
Si tratterebbe di un intervento chirurgico piuttosto invasivo tramite cui si praticano dei fori nel cranio all’interno dei quali verranno inseriti dei “fili”, che collegheranno il cervello alle apparecchiature elettriche atte a stimolare le zone di quest’ultimo maggiormente colpite dal Parkinson.
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Nei prossimi mesi l’AlphaDBS verrà testato da Newronica su 75 pazienti fra Europa e Stati Uniti, grazie ai finanziamenti di oltre 2 milioni di euro ottenuti dall’European Innovation Council.
Parkinson, Barbieri: “Il rapporto costo-beneficio è sicuramente verso il beneficio”
A credere nella riuscita di questa nuova scoperta è senz’ombra di dubbio il Professor Sergio Barbieri, insegnante presso la Scuola di Specializzazione in Neurologia dell’Università degli Studi di Milano: “Il rapporto costo-beneficio è sicuramente verso il beneficio e assicura la buona riuscita dell’intervento nella stragrande maggioranza dei casi”.
In una recente intervista a Science, Please Barbieri ha cercato di spiegare l’efficacia del nuovo metodo: “Il Parkinson ha un fondamento fluttuante, il paziente a volte è bloccato, altre volte ha delle dislessie. Finora la stimolazione – continua – era tarata all’inizio e costante, senza adeguarsi quindi alle condizioni del paziente. AlphaDBS riesce invece ad adattarsi alla situazione che sta vivendo in quel momento il malato di Parkinson, rispettando il suo ciclo circadiano. Ci riesce perché l’elettrodo finora usato solo per stimolare registra anche informazioni sui neuroni: un feedback che consente di regolare la stimolazione” conclude il Professore.
Questa nuova “tecnologia medica” permetterà, secondo Barbieri di cambiare la medicina del futuro trasformandola da curativa a potenziativa; ovvero ci sarà “l’unione cyborg di facoltà umane a quelle di una struttura basata sul silicio”.
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