Condotto dalla celebre Fiat 500 bianca con vetri oscurati, Papa Francesco è entrato nel carcere di Regina Coeli accolto da un’ovazione generale e dalla direttrice del carcere, Claudia Clementi. Una breve visita iniziata alle 14:55, che però rappresenta un momento importantissimo per i detenuti, sorpresi da questo illustre incontro e gioiosi per l’arrivo del Pontefice.
Un momento importante anche per quest’ultimo, che ha sempre dichiarato di sentirsi vicino ai detenuti di tutta Italia e che teneva in modo particolare a visitare Regina Coeli quest’anno. Lo scorso 26 dicembre, infatti, aveva affermato con fermezza che “un carcere può diventare una basilica”.
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Papa Francesco, la breve visita
Accompagnato da alcuni prelati e scortato dalle guardie carcerarie, il Santo Padre è entrato accolto dalle grida e dai saluti dei detenuti. Purtroppo, le sue condizioni di salute gli hanno impedito di tenere un incontro più lungo, che si è ridotto ad una breve benedizione e una preghiera in privato con i 70 detenuti che hanno preso parte alla preghiera. Nonostante l’evidente affaticamento a causa della sua lunga degenza, papa Francesco è riuscito a spostarsi senza i naselli per l’ossigeno.
Papa Francesco, le sue parole dopo la visita
Il coro dei detenuti ha accompagnato la brevissima visita del Pontefice per tutta la sua durata ed è terminata alle 15:25 di oggi, quando fra gli applausi e i cori dei detenuti che urlavano “Libertà!“, si è allontanato sulla 500 a finestrini abbassati, lasciando alcune dichiarazioni ai giornalisti. Incalzato su questa Pasqua, che giunge a poche settimane dalle sue dimissioni, Bergoglio sostiene di volerla festeggiare “come può“, ribadendo che, anche se la sua salute gli impedisce di celebrare a pieno il momento più importante dell’anno liturgico, è comunque intenzionato a dare il massimo.
Il Pontefice ha poi aggiunto una frase che racchiude a pieno il senso della sua visita odierna e che ricorda il momento in cui, nel 2018, Papa Francesco si recò in questo stesso carcere e si prostrò di fronte ai detenuti per la lavanda dei piedi. “Ogni volta che entro in un posto come questo mi domando perché loro e non io?“, ha infatti sostenuto il Papa, ricordando come nessuno al mondo è libero dal peccato e in quanto tale non possa sentirsi superiore a nessun altro,
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