Monreale, notte di sangue: tre ragazzi morti e due feriti. Cosa è successo e chi sono i sospettati

Secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, i giovani dello Zen avrebbero tentato di rubare alcuni scooter, venendo però scoperti e interrotti dal gruppo di Monreale. Dopo una prima colluttazione, si sarebbero allontanati per poi tornare armati e dare inizio alla sparatoria

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La sparatoria che nella notte tra sabato e domenica ha insanguinato Monreale, in provincia di Palermo, ha provocato tre morti e due feriti. Al momento non ci sono ancora colpevoli certi, ma le indagini dei carabinieri stanno procedendo serrate.

Secondo una prima ricostruzione, la lite sarebbe scoppiata per futili motivi, forse un apprezzamento sul modo di guidare un motorino o un tentativo di furto di scooter, davanti a un centinaio di persone in via Benedetto D’Acquisto, nei pressi di Piazza Duomo. Dalle parole si è passati ai fatti: tavolini e bottiglie sono diventati armi improvvisate, poi qualcuno ha estratto una pistola.

Gli spari: venti colpi nel caos

Gli investigatori hanno confermato che durante la rissa sarebbero stati esplosi almeno venti colpi di pistola. Due giovani avrebbero aperto il fuoco, per poi fuggire a bordo di uno scooter. Alcuni bossoli sono stati trovati persino conficcati nelle fioriere di arredo urbano.

Focus degli inquirenti su un 19enne del quartiere Zen di Palermo e un 20enne un ventenne del quartiere Borgo. Si cerca di capire chi abbia materialmente sparato e chi abbia avuto ruoli di complicità. Nel frattempo, il proprietario di uno degli scooter, che in mattinata aveva denunciato il furto del mezzo, è stato trattenuto: si sospetta possa aver inscenato il furto per nascondere il suo coinvolgimento.

Le vittime: tre giovani vite spezzate

Le vittime della strage sono Salvatore Turdo, 23 anni, Andrea Miceli, 26 anni – cugini tra loro – e Massimo Pirozzo, 26 anni. Andrea Miceli, secondo quanto riferito, sarebbe riuscito a mettere in salvo la fidanzata, chiudendola dentro una macchina, prima di tornare verso il cugino e restare ucciso. Turdo e Pirozzo sono morti durante il trasporto agli ospedali Ingrassia e Civico di Palermo; Miceli è spirato successivamente al Civico.

Tra i feriti, un ragazzo di 16 anni – ora ricoverato al Policlinico di Palermo – è fuori pericolo, così come Nicolò Cangemi, 33 anni, anch’egli colpito da proiettili.

Soccorritori aggrediti

Durante i soccorsi, i sanitari del 118 sono stati aggrediti dai parenti delle vittime.
Il presidente della Seus, Riccardo Castro, ha lanciato un appello alla cittadinanza affinché venga rispettato il lavoro di chi opera nelle emergenze: “I nostri operatori meritano rispetto e protezione“, ha dichiarato.

Il lutto cittadino e le parole del sindaco

Di fronte alla tragedia, il Comune di Monreale ha deciso di annullare la 399ª festa del Santissimo Crocifisso e di proclamare il lutto cittadino nei giorni delle esequie.
“Vite spezzate di giovani che avrebbero dovuto vivere il proprio futuro. Questo è il momento per raccoglierci in preghiera e per dare conforto alle famiglie“, ha detto il sindaco Alberto Arcidiacono.

L’amministrazione comunale si farà carico anche delle spese dei funerali come gesto concreto di solidarietà.

Il commento politico: “Crisi dei valori”

Anche la politica regionale è intervenuta. “Tre giovani vite spezzate. Il mio pensiero e il mio cordoglio alle famiglie, agli amici e a tutta la comunità di Monreale”, scrive su X il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini. “Ci dev’essere massimo impegno affinché’ gli assassini vengano individuati e sbattuti in galera”, aggiunge Salvini.

Stefano Pellegrino, presidente dei deputati regionali di Forza Italia, ha parlato di “profondo sgomento e crisi dei valori“, sottolineando il “preoccupante disprezzo per la vita umana“, emerso dalla strage. Pellegrino ha espresso fiducia nelle forze dell’ordine e nella magistratura, auspicando che “i responsabili vengano assicurati alla giustizia nel più breve tempo possibile“.

Le indagini proseguono

I carabinieri stanno ora lavorando sull’analisi delle immagini di videosorveglianza, ascoltando decine di testimoni per ricostruire con precisione i drammatici momenti della notte. Monreale e l’intera Sicilia piangono tre giovani vite spezzate in una tragedia senza precedenti.

++Articolo in aggiornamento++

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