Il Tribunale del Riesame ha confermato che Louis Dassilva, indagato per la morte di Pierina Paganelli, la 78enne trovata morta nel luglio 2023 nel garage del suo palazzo a Rimini, dovrà restare in carcere. La decisione si allinea a quella del Giudice per le indagini preliminari che lo scorso 14 aprile aveva preso la stessa decisione.
L’istanza era stata presentata dai difensori del sospettato ed è stata “accolta con soddisfazione e senso di giustizia” dalla difesa di Manuela Bianchi, ex amante di Dassilva e nuora della vittima, che avrebbe sostenuto che l’indagato fosse presente al momento del ritrovamento del corpo di Paganelli nel garage del suo condominio e che avrebbe anche chiesto aiuto a un vicino e simulato un abbraccio per sviare i sospetti.
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La Procura ritiene che queste affermazioni trovino riscontro nelle registrazioni ambientali e nelle varie testimonianze raccolte, mentre la difesa di Dassilva, contesta l’attendibilità dei rumori registrati e mette in dubbio il percorso compiuto da Bianchi, giudicandolo incompatibile con quanto riferito. Invece, i legali della famiglia Paganelli sostengono la versione di Bianchi, in quanto questa sarebbe supportata dai dati raccolti dal contapassi del telefono e dalle misurazioni ambientali.
L’omicidio di Pierina Paganelli: cosa è successo finora
Pierina Paganelli, 78enne di Rimini, è stata uccisa il 3 ottobre 2023 con 29 coltellate nei sotterranei di via del Ciclamino, dopo essere rientrata da un incontro con i testimoni di Geova di cui faceva parte. Il giorno successivo, il suo cadavere è stato scoperto da Manuela Bianchi, moglie di suo figlio Giuliano. Dopo 8 mesi di indagini, il primo iscritto nel registro degli indagati è Louis Dassilva, vicino di casa della vittima e amante di Bianchi. Il 16 luglio dello stesso anno il 35enne viene arrestato, con l’accusa di aver ucciso Pierina.
I video delle telecamere di sorveglianza non avrebbero ripreso il killer, ma avrebbero registrato una nota audio che è ora nelle mani degli investigatori. In questa sarebbe possibile sentire le urla dell’anziana, preannunciate da un “ciao“, pronunciato da una voce maschile, come riporta Fanpage.
Secondo gli inquirenti, Dassilva avrebbe mentito sui suoi spostamenti la mattina del 4 ottobre 2023, ovvero il giorno del ritrovamento del cadavere di Pierina. L’uomo sarebbe stato preoccupato dalla possibilità che la scientifica trovasse il suo Dna sulla scena del delitto e per questo la mattina del ritrovamento avrebbe coinvolto Manuela Bianchi, affinché questa testimoniasse che Dassilva era accorso sul luogo del delitto, sempre secondo la ricostruzione degli inquirenti. Inoltre, il 35enne ha testimoniato di aver toccato il corpo della 78enne per capire se fosse ancora in vita. Il Dna di Dassilva però non risulta sulla scena del delitto e il 35enne, quando viene reso partecipe della notizia dalla moglie, si sarebbe mostrato sollevato.
Sono ancora numerosi, dunque, i punti irrisolti di questo omicidio, su cui continuano ad indagare le autorità competenti.
++Articolo in aggiornamento++
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