“Disposizioni urgenti ai fini dell’organizzazione e della gestione delle esequie del Santo Padre Francesco e della cerimonia per l’inizio del ministero del nuovo Pontefice” e “Proclamazione del lutto nazionale a seguito della scomparsa del Santo Padre Francesco”. Questi i punti appositi aggiunti all’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri convocato alle 12 a Palazzo Chigi, all’indomani del decesso del Santo Padre. Il governo, in questa sede ha deciso di proclamare cinque giorni di lutto nazionale.
Bandiere a mezz’asta, impegni sociali per le autorità pubbliche cancellati e possibilità di osservare un minuto di silenzio nelle scuole o sui posti di lavoro, sono ad esempio alcune delle accortezze che si mettono in atto quando l’esecutivo indice il lutto pubblico nazionale.
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Come ha spiegato il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci alla stampa, i cinque giorni di lutto nazionale per la morte di Papa Francesco partono da oggi e durano “fino al giorno del funerale”. Il dubbio era tra la proclamazione di tre o cinque giorni di lutto: una scelta “del presidente del Consiglio che tutti abbiamo condiviso”, ha commentato Musumeci rispondendo a chi ha fatto notare che in occasione della scomparsa di Papa Giovanni Paolo II nel 2005 i giorni di lutto erano stati tre.
Cos’è il lutto nazionale
Le giornate di lutto nazionale vengono proclamate dal governo in caso di eventi gravi o tragici, come la morte di personaggi pubblici importanti, catastrofi naturali o incidenti particolarmente gravi che hanno provocato vittime. Si tratta quindi di eventi che colpiscono profondamente l’intero Paese. Furono per esempio proclamati tre giorni di lutto per la morte di Giovanni Paolo II, come venne proclamato il lutto nazionale per la morte dell’ex leader di Fi ed ex premier Silvio Berlusconi. O ancora, come la tragedia del crollo del Ponte Morandi.
Cosa prevede
La morte di Papa Francesco è esempio tangibile di cosa significa indire e rispettare un lutto nazionale. Nello specifico, infatti, le bandiere degli edifici pubblici sono state issate a mezz’asta e le bandiere esposte all’interno abbrunate con due strisce di velo nero a cravatta. Inoltre, gli eventi per le autorità pubbliche sono stati ridotti.
Questo tipo di situazioni sono regolate da specifiche circolari che impongono una seire di comportamenti dettati secondo le indicazioni della presidenza del consiglio dei ministri. A fornire istruzioni ai titolari delle rappresentanze diplomatiche e consolari italiane è il Ministero degli Affari Esteri che può anche chiedere ai rappresentanti diplomatici e consolari stranieri accreditati presso lo Stato italiano l’esposizione delle bandiere a mezz’asta.
Durante tutto il periodo di lutto, le autorità pubbliche si astengono da impegni sociali, fatta eccezione per le manifestazioni di beneficenza. Nel caso del lutto per Papa Francesco, ad esempio, in occasione del 25 aprile, il Ministro Musumeci ha spiegato come “tutte le cerimonie sono consentite naturalmente, tenuto conto del contesto e quindi con la sobrietà che la circostanza impone a ciascuno“.
Si sono tenute quindi le commemorazioni come quella al Milite ignoto con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e vari ministri. Ad ogni modo, il lutto nazionale non è riconosciuto come giorno non lavorativo quindi non comporta automaticamente la chiusura di scuole, uffici e autorità. Però, può essere deciso di osservare un minuto di silenzio in segno di raccoglimento per il defunto.
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