Gino Cecchettin: “Le intercettazioni non hanno senso, aiutiamo i Turetta”

In merito alle parole del signor Turetta, Cecchettin afferma: "Tutti si sono fatti un'opinione e hanno sentito il bisogno di esprimerla. Chi lo ha criticato come chi lo ha difeso. Io no, non entro nel merito e non giudico"

Redazione
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Dopo mesi dalla tragica morte di Giulia Cecchettin, la giovane 22enne brutalmente uccisa dal suo ex ragazzo, sono comparsi i filmati delle videocamere ambientali del carcere in cui i genitori di Filippo Turetta parlano al figlio. Le immagini hanno fatto il giro del web a causa delle parole ‘fuorvianti’ del padre, minimizzando il delitto: “Hai avuto un momento di debolezza“. 

Gino Cecchetin ha però criticato la pubblicazione delle conversazioni intercettate. Il padre di Giulia Cecchettin ha commentato per la prima volta quelle frasi di cui lo stesso padre di Turetta si è scusato. Ospite della manifestazione «La Terrazza della Dolce Vita» con Simona Ventura e il marito Giovanni Terzi a Rimini, Gino Cecchettin ha detto che pubblicare quella intercettazione “era inutile e di nessun valore”.

Le parole di Gino Cecchettin

Aiutare un uomo che sta vivendo un momento di grande difficoltà, non accanirci contro di lui“. Queste sono le parole iniziali pronunciate, nell’intervista del Corriere della Sera, da Gino Cecchettin, il padre di Giulia scomparsa lo scorso novembre. Dalla tragedia, il papà non ha mai smesso di adoperarsi per parlare di educazione affettiva, sentimenti dell’altro e rispetto. L’obiettivo è creare una rete di professionisti che vada nelle scuole per sensibilizzare sul tema della violenza di genere e le relazioni che possono essere considerate come tossiche.

In merito alle parole del signor Turetta, Cecchettin afferma: “Tutti si sono fatti un’opinione e hanno sentito il bisogno di esprimerla. Chi lo ha criticato come chi lo ha difeso. Io no, non entro nel merito e non giudico“. Per il padre di Giulia fare uscire le intercettazioni a distanza di nove mesi da quanto accaduto non ha avuto alcun senso: “Quando sono state pronunciate, mia figlia era appena stata uccisa e Filippo era da poco in carcere. Oggi perché?“. A Cecchettin si fa notare che quelle registrazioni erano agli atti e lui risponde: “Capisco, ma hanno fatto solo del male. Non a me. Niente mi può fare del male quanto la morte di Giulia. Niente è paragonabile a ciò che ho passato e sto passando. Quelle intercettazioni hanno fatto del male prima di tutto ai Turetta e poi a tutti noi, alla società intera“.

Accanirsi contro un papà che sta vivendo un momento di grande difficoltà è sbagliato. Noi tutti dovremmo pensare a questa famiglia, a come aiutarla. Noi come singoli e come società dovremmo portarci questo tema“, ha aggiunto. Poi gli viene chiesto se si sente con il padre di Turetta e lui risponde: “Ci sentiamo o ci scriviamo durante le feste. A Natale, a Pasqua, momenti così“.

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