Conclave, in costruzione il comignolo sul tetto della Sistina: nel pomeriggio le prime fumate di prova

Intanto proseguono ovviamente i preparativi per il Conclave. Ieri, giorno di festa anche in Vaticano, dove si festeggia San Giuseppe Lavoratore, non si sono svolte le congregazioni dei cardinali. Oggi, invece, i lavori riprendono a pieno ritmo e i porporati si riuniranno per le comunicazioni necessarie prima del voto

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A cinque giorni dall’inizio del Conclave, mentre i Cardinali si muovono per Roma godendosi gli ultimi giorni di libertà prima delle votazioni, sul tetto della Cappella Sistina si possono scorgere i Vigili del Fuoco scelti per l’arduo compito della costruzione del comignolo che sarà indispensabile per la comunicazione dell’elezione del Papa alla popolazione.

Proprio da questo comignolo, che viene costruito appositamente per il Conclave e poi rimosso, uscirà la famosa “fumata bianca“, che indica l’elezione di un nuovo Papa appena avvenuta. Inoltre, sempre da questo sarà possibile vedere uscite del fumo nero, che invece indica che le votazioni all’interno della Cappella Sistina sono ancora senza esito. Affinché il Conclave elegga un nuovo Pontefice, infatti, è necessario che i cardinali siano d’accordo per i 2/3 su un solo nome, così da raggiungere la maggioranza qualificata.

Un obiettivo che spesso si raggiunge molto velocemente e che in altri casi invece si dimostra ben più arduo da garantire. Proprio dalla capacità dei cardinali elettori di trovare un punto su cui convergere dipende la durata delle votazioni. Il Conclave per l’elezione del successore di Papa Francesco avrà inizio il prossimo 7 maggio alle 16:30. In questa giornata si svolgerà solo una votazione, per cui dal comignolo uscirà una sola fumata. Dal giorno successivo, a meno che la prima votazione non porti già all’elezione definitiva, le fumate saranno due: una nel primo pomeriggio, intorno alle 12, e l’altra in serata, per le 19.

Come funzionano le fumate durante il Conclave?

Il comignolo che in questo momento sta per essere montato sulla Cappella Sistina ha una canna fumaria, che è collegata a una stufa nella Cappella Michelangiolesca, dove i cardinali si riuniranno in Conclave. All’interno di questa stufa verranno bruciate le schede utilizzate per la  votazione del nuovo Papa, insieme ad una sostanza chimica che colorerà il fumo di bianco o di nero a seconda dell’esito della votazione.

Dal 2005, poi, è in funzione anche una seconda stufa per accompagnare la fumata papale, necessaria a rendere più visibile il colore del fumo. In passato, infatti, ci furono alcune difficoltà a comprendere l’esito delle votazioni, a causa di un fumo piuttosto grigio uscito dal comignolo. Ad oggi, invece, proprio grazie a specifiche sostanze chimiche, come il perclorato di potassio, l’antracene e lo zolfo per la nera e il lattosio e la colofonia per il bianco, il popolo non ha più difficoltà a comprendere cosa accade all’interno della Cappella Sistina.

Proprio per comprendere se il comignolo, e di conseguenza le stufe, funzionano correttamente è possibile che nel pomeriggio di oggi siano fatte uscire delle fumate di prova, così da risolvere eventuali problematiche prima del Conclave.

Ieri nessuna congregazione generale, oggi ricominciano i lavori

Intanto proseguono ovviamente i preparativi per il Conclave. Ieri, giorno di festa anche in Vaticano, dove si festeggia San Giuseppe Lavoratore, non si sono svolte le congregazioni dei cardinali. Oggi, invece, i lavori riprendono a pieno ritmo e i porporati si riuniranno per le comunicazioni necessarie prima del voto.

Continuano ad arrivare cardinali a Roma dal resto del mondo, pronti a prendere parte ad uno dei momenti più catartici della vita di un Cardinale. Fino a mercoledì scorso erano giunti in Italia 124 porporati su 133. In totale, in realtà, i cardinali elettori sono 135, ma su due di essi vige qualche dubbio a causa delle loro condizioni di salute. Lo spagnolo Antonio Canizares Llovera e il kenyano John Njue hanno infatti deciso di rinunciare al Conclave a causa delle loro difficoltà.

Convinto di voler entrare nella Cappella Sistina il bosniaco Vinko Puljic, che ha ottenuto il permesso dei medici di recarsi a Roma. Alcuni sostengono che questo però possa votare da remoto, dalla sua stanza a Casa Santa Marta.

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