Dal Castello errante a Porco Rosso: la magia di Miyazaki torna al cinema

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“Un mondo di sogni animati” è l’iniziativa che dal 1 luglio al 17 agosto riporta sul grande schermo alcuni dei capolavori targati Studio Ghibli. Un’occasione unica per vedere e rivedere in sala i film d’animazione del Maestro Hayao Miyazaki, specialmente dopo l’annuncio del suo ritiro dalle scene nel 2013

“Un mondo di sogni animati” è l’iniziativa che dal 1 luglio al 17 agosto riporta sul grande schermo alcuni dei capolavori targati Studio Ghibli. Un’occasione unica per vedere e rivedere in sala i film d’animazione del Maestro Hayao Miyazaki, specialmente dopo l’annuncio del suo ritiro dalle scene nel 2013. 

La rassegna comincia con “La città incantata” in sala dal 1 al 6 luglio e proseguirà poi nei cinema aderenti di tutta Italia (cinefacts.it). Vincitore dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino nel 2002 e dell’Oscar al Miglior Film d’Animazione nel 2003, il film trae ispirazione dal romanzo Il meraviglioso paese oltre la nebbia della scrittrice Sachiko Kashiwaba. Chihiro è una bambina di dieci anni che capita per caso in una città incantata con i genitori, i quali vengono trasformati in maiali. Nel tentativo di aiutarli, Chihiro incontrerà buffi personaggi e nuovi amici.

Le tematiche sociali attuali: la discussione

Tematiche importanti – come quella dell’inquinamento – e un’impeccabile qualità tecnica si mescolano armoniosamente in questo lungometraggio che per ben 19 anni è rimasto il lungometraggio di maggior successo in Giappone con un incasso di 30,4 miliardi di yen (circa 251 milioni di euro, stima aggiornata al 2020).

«Ho creato un’eroina che è una bambina ordinaria, una con cui il pubblico possa identificarsi. Non è una storia in cui i personaggi crescono, ma una storia in cui attingono a qualcosa che è già dentro di loro, tirato fuori dalle particolari circostanze. Voglio che le mie giovani amiche vivano in questo modo, e credo che loro stesse abbiano questo desiderio», erano state le parole del regista giapponese sul film.

Dal 14 al 20 luglio è il turno del capolavoro La Principessa Mononoke. Proiettato per la prima volta nel 1997, il film tratta del delicatissimo rapporto tra uomo e natura. Infatti, protagonista della storia è il giovane principe Ashitaka che, maledetto dal dio-cinghiale, è costretto a lasciare la propria terra natia per capire le cause della rabbia del dio. Si scopre che il rancore è stato causato da una pallina metallica, simile a un proiettile, prodotta nella Città del Ferro, in lotta con gli dei-animali della foresta. L’odio genera odio, per questo Ashitaka cerca di porre fine alla lotta fra la padrona della città, Eboshi, e la guerriera protettrice della foresta, Mononoke.

Tratto distintivo del film La Principessa Mononoke – così come di tutta la produzione di Miyazaki – sono l’attenzione e la cura per i dettagli, perciò il film è stato in maggioranza realizzato in modo tradizionale: sono stati creati circa 144 mila fotogrammi disegnati a mano, approvati uno per uno dal regista.

Il terzo film a far parte di Un mondo di sogni animati e conclusione del mese di luglio (dal 25 al 31 luglio) è Nausicaä della Valle del Vento. Primo film realizzato dal Maestro nel 1984, fonde un modo distopico e post-apocalittico, una nuova e insensata guerra e una coraggiosa Nausicaä, l’unica che cerca di proteggere quel mondo già abbastanza dilaniato e tutte le sue creature.

È la guerra la protagonista dei 117 minuti del film. Dopo la devastazione della guerra termonucleare, il mondo è si è diviso in regni da una parte e in una giungla tossica in espansione dall’altra, popolata da insetti giganteschi. Con l’obiettivo di distruggere la giungla gli imperi di Tolmechia e Pejite si combattono a vicenda per mettere le mani sull’ultima arma in grado di eliminare gli insetti e tutto il loro habitat. Nello scontro viene coinvolta anche la Valle del Vento, della quale Nausicaä è erede al trono.

Guerra, pacifismo ed ecologismo

Pacifismo e ecologismo sono le parole-chiave del lungometraggio, il quale è stato uno dei cardini del successivo sviluppo del cinema d’animazione nipponico e pietra fondante dello Studio Ghibli, che poté nascere proprio grazie al suo successo.

Il mese di agosto si apre, invece, con Porco Rosso al cinema dal 1 al 7 agosto. Simbolo dell’amore di Miyazaki per l’Italia e per il volo – che spesso ritroviamo nei suoi lavori –, il film ruota attorno al suo insolito protagonista, Marco Pagot, ex pilota di idrovolanti che sotto il nome di Porco Rosso sorvola i cieli dell’Adriatico come cacciatore di taglie.

Dalla distesa blu del mare passando per i capannoni e i navigli di Milano si incontrano personaggi storici italiani, come Arturo Ferrarin, Francesco Baracca e Stanislao Bellini. Tributo al Bel Paese anche il nome dello stesso protagonista che si rifà alla Famiglia Pagot, pionieri dell’animazione italiana (Nino e Toni Pagot sono stati i creatori del celebre pulcino nero Calimero). Non solo, è stato proprio l’amico Marco Pagot a inviare a Miyazaki libri sul Veneto, Milano e la costa slava per aiutarlo nella descrizione dei paesaggi. Nonostante la particolarità del soggetto, Miyazaki non si è lasciato sfuggire l’occasione di usare un suo film per trattare tematiche delicate. In Porco Rosso ritroviamo l’aspra condanna al fascismo, la metamorfosi e la malattia, senza contare la riflessione profonda sul bene e sul male: chi sono i buoni? E chi i cattivi? Come sempre, nei film di Miyazaki la distinzione fra buoni e cattivi si sfuma e non tutto è come appare.

Ultimo, ma non per importanza, è Il Castello errante di Howl, dal 11 al 17 agosto. Tratto dall’omonimo romanzo di Diana Wynne Jones del 1986, il film è stato presentato alla 61esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, durante la quale ha vinto il Premio Osella per il migliore contributo tecnico e successivamente facendo conquistare al regista il Leone d’oro alla carriera. Paesaggi che sembrano usciti da un dipinto, scene riccamente dettagliate e personaggi magici sono gli ingredienti della storia di Sophie e Howl. Lei è una giovane ragazza, semplice e dedita al lavoro, lui un giovane mago vanesio e codardo. A causa di una maledizione inflittale dalla Strega delle Lande che l’ha resa una vecchia, Sophie è costretta ad andare via dalla propria casa e mentre vaga solitaria per i monti fuori dalla sua città incontra Rapa, uno spaventapasseri incantato, che la conduce al Castello Errante, un’accozzaglia di cianfrusaglie mosse dal potere del demone del fuoco Calcifer. Qui Sophie si improvvisa donna delle pulizie e tata per il piccolo Markl. Il legame fra la giovane e la sua stramba nuova famiglia si rafforza di giorno in giorno, grazie anche al patto che Sophia ha stretto con Calcifer: scoprire la maledizione che lega il demone a Howl e scioglierla, in cambio della propria liberazione da quella inflittale dalla Strega.

Crescita, amore, guerra e coraggio si intrecciano sullo sfondo di città costiere, lande desolate e capitali opulente. Howl non è il superficiale ragazzo che appare all’inizio del film e la sua codardia è solamente il riflesso del terrore per la guerra in atto, dalla quale, comunque, lui non si sottrae. Dal canto suo Sophie non è più l’ingenua cappellaia, anonima e semplice, ma una giovane donna forte e decisa a salvare la sua nuova casa e i suoi amici.

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