Rosanna Marani: “Io non mi sento pioniera, lo sono. È un dato di fatto” INTERVISTA ESCLUSIVA

Rosanna Marani, prima giornalista sportiva donna in Italia e prima giornalista donna della Gazzetta dello Sport, confessa che all'inizio della sua carriera non si sarebbe mai immaginata di raggiungere un successo simile, nonostante la sua passione e la sua determinazione a "non accettare i 'no' come risposta"

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Chiaro che io sono probabilmente nata determinata, io non accetto i ‘no’. Sentirmi dire ‘no, non può fare la giornalista sportiva donna alla Gazzetta dello Sport’, beh quella è stata la molla che praticamente mi ha scaraventato in alto” racconta così Rosanna Marani la sua folle corsa destinata a rompere il soffitto di cristallo, ovvero quella barriera invisibile che fino a quel momento aveva precluso alle donne la possibilità di diventare giornaliste sportive.

Era il 1973 quando la 27enne Rosanna riesce a intervistare Gianni Rivera, in silenzio stampa da ben sei mesi, guadagnandosi la possibilità di lavorare per la tanto agognata Gazzetta dello Sport. Un successo unico nel suo genere, che ha permesso a Rosanna di entrare negli albi della storia come prima giornalista sportiva donna in Italia. Un traguardo che ha aperto la strada a centinaia di donne, che dopo di lei hanno visto il loro sogno di una carriera nel giornalismo sportivo diventare sempre più raggiungibile. Per potersi guadagnare un posto alla Gazzetta, Marani ha dovuto dimostrare di essere straordinaria e di riuscire in un’opera in cui fino a quel momento gli uomini avevano fallito.

Per questo, ma non solo, quando Rosanna Marani si definisce “pioniera, come dato di fatto“, non è possibile contraddirla. Ancora oggi, 51 anni dopo da quell’intervista, il suo nome compare nel Famedio della Gazzetta dello sport, tra quelli dei fondatori, dei direttori, delle firme più prestigiose del quotidiano.

Rosanna Marani: “A chi vuole fare questo mestiere consiglio di avere sempre il pallino della parola in mano

Non avrei mai potuto immaginare, ero troppo presa dal fatto che ce la dovevo fare perché avevo in testa questo traguardo, ma non potevo immaginare quello che mi sarebbe successo ha dichiarato la giornalista Rosanna Marani, spiegando come all’inizio della sua carriera per lei fosse ancora impensabile poter avere successo. Erano anni diversi, difficili, caratterizzati da un mondo giornalistico prettamente maschile, soprattutto quello sportivo.

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Rosanna Marani

Una giovane ragazza, di soli 27 anni, stonava all’interno di un contesto del genere. Rosanna, però, aveva più di un asso nella manica, grazie alla sua determinazione e alla sua volontà di non arrendersi, neanche davanti ai “No” più convinti. “Non è che mi sento pioniera, lo sono. È proprio così, è un dato di fatto e lo testimoniano le 26 tesi di laurea sulla mia carriera, che sono il mio fiore all’occhiello e il premio più grande per me” ha raccontato ai nostri microfoni, con l’orgoglio leggibile nei suoi occhi.

Rosanna Marani ce l’ha fatta, è riuscita in qualcosa che prima di lei nessuno era riuscito a fare. Non ha accettato i dettami della società e si è battuta per i suoi diritti, per i suoi sogni e per i suoi obiettivi. Oggi a chi, come lei 50 anni fa, vorrebbe intraprendere una carriera nel mondo del giornalista consigliadi prepararsi, studiare, essere se stessi, andare e avere sempre il pallino della parola in mano“.

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