Francia, vietare schermi fino ai 6 anni. L’appello degli esperti: “Altera capacità intellettive”

Lo studio è stato commissionato dal presidente francese Emmanuel Macron. Sono ritenuti inadatti anche i cosiddetti "contenuti educativi"

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La tecnologia aiuta l’umanità ma non i bambini fino ai 6 anni d’età. Questo è quanto emerge del rapporto “Enfants et écrans” (Bambini e schermi) commissionato dal presidente francese Emmanuel Macron.

L’appello, lanciato da cinque società di studiosi francesi, sottolinea come l’esposizione agli schermi “alteri durevolmente la loro salute e le loro capacità intellettive” e che “né la tecnologia dello schermo né i suoi contenuti, incluso quelli cosiddetti ‘educativi’, sono adatti a un piccolo cervello in sviluppo“.

Lo studio e i rischi per i bambini

Moltissimi sono i bambini e le bambine che fin dall’istante in cui vengono al mondo sono esposti agli schermi. Ma i rischi sono innumerevoli: ritardi cognitivi, diminuzione della capacità attentiva, maggiore incapacità di regolazione emotiva e tassi più elevati di depressione, ansia e insonnia.

Lo studio raccomanda di vietare del tutto l’uso degli schermi per i bambini al di sotto dei 3 anni e di fornire un accesso “fortemente limitato” tra i 3 e i 6 anni solo a contenuti educativi e supervisionati da parte degli adulti. Altro punto riguarda l’uso di telefoni cellulari e televisori nelle strutture per l’infanzia e nelle scuole materne che andrebbero “limitare quanto più possibile“. I telefoni dovrebbero essere consentiti a partire dagli 11 anni e dai 13 anni potrebbero avere accesso a Internet ma senza accesso ai social network.

Come riportato dal quotidiano francese Le Monde, il gruppo di esperti si è concentrato su quattro aree principali: valutare l’impatto degli schermi sulla salute, valutare l’efficacia delle attuali regolamentazioni, sviluppare una strategia di regolamentazione e proporre strumenti adatti a tutte le età. 

Non è la prima volta: l’Oms ne parlava già nel 2019

Il monito era già stato lanciato negli anni passati e consigliava la non esposizione per bambini sotto i tre anni d’età, ma che ora per le autorità è “chiaramente insufficiente e va attualizzato alla luce delle recenti conoscenze“. Già nel 2019 l’Oms aveva lanciato l’allarme per l’esposizione agli schermi, dove era però distinto l’utilizzo qualitativo.

Un altro studio pubblicato nel 2024 un team dell’Università di Bath sottolineava come l’esposizione causasse ripercussioni negative sul sonno dei bambini, rendendo l’addormentamento più complesso e aumentando i risvegli notturni.

La Francia sotto questo punto di vista è sempre stata attenta: nell’estate del 2023 il parlamento ha approvato la proposta di legge del primo ministro Gabriel Attal che sanciva la “maggiore età digitale” a 15 anni.

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