Papa Francesco ha compiuto oggi il suo ultimo viaggio. Alle 10 del mattino hanno avuto inizio le esequie del Pontefice che, poco meno di due ore dopo si sono concluse. A cinque giorni dal suo decesso, avvenuto lo scorso 21 aprile alle 7:35 del mattino, Papa Francesco è stato calato nella dura terra, all’interno di un loculo che è stato chiuso da una semplice pietra bianca, recante una sola iscrizione “Franciscus“.
I sediari, una volta arrivati a Santa Maria Maggiore, hanno inclinato la bara di Francesco quasi come un saluto, davanti alla Salus Populi Romani. Ogni volta, prima di partire per un viaggio, il Papa si affidava alla Madonna cara ai romani, e così anche questo viaggio in qualche modo finisce con questo affidamento. È l’ultima immagine di una giornata commovente che ha visto circa 400mila persone, 200mila a Piazza San Pietro e 150mila lungo il percorso fino a Santa Maria Maggiore, dare l’ultimo saluto al Papa.
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C’erano i grandi della terra e gli ultimi, gli anziani e gli scanzonati ragazzi del Giubileo, ma anche suor Ana Rosa Sivori, la cugina arrivata dalla Thailandia, e gli amici di Buenos Aires. Attorno a quella semplice bara di legno, con una croce bianca e lo stemma episcopale, ci sono davvero “todos, todos, todos”, “tutti, tutti, tutti”, come ripeteva Francesco sognando fino all’ultimo giorno una Chiesa con le braccia sempre aperte.
Le esequie si sono concluse alle 12:15, con un lungo applauso da piazza San Pietro che ha accompagnato il feretro che è tornato all’interno della Basilica di San Pietro prima dell’inizio del corteo verso Santa Maria Maggiore. I cardinali in processione sono rientrati nella Basilica e il feretro del Pontefice, sorretto da 14 sediari, è stata portata lontano dall’abbraccio dei fedeli.
La bara è stata posta all’interno di una papamobile modificata, che gli ha permesso di iniziare il corteo che lo ha portato fino a Santa Maria Maggiore. La bara ha sfilato per circa 6 chilometri, attraversando a passo d’uomo Porta Perugino, Corso Vittorio Emanuele, Piazza Venezia, Via dei Fori Imperiali, Colosseo, Via Labicana e Via Merulana. La folle di persone ai lati della strada accoglie il feretro con lunghi applausi e foto al passaggio del mezzo.
All’arrivo in Basilica ad attendere il feretro vi erano poveri, bisognosi, migranti, rifugiati e soccorritori, ovvero le categorie a cui più Papa Francesco si è sentito vicino in vita. La tumulazione è stata un atto privato, per cui non è stato seguito dalla stampa presente fuori dalla Basilica. Bergoglio riposerà nella navata laterale tra la Cappella Paolina e e la Cappella Sforza della Basilica nei pressi dell’altare di San Francesco. Forse, già dal primo pomeriggio sarà possibile per i fedeli visitare la tomba, ma l’apertura ufficiale sarà domani.
La Sala stampa vaticana ha comunicato che alle 13 ha avuto inizio il rito della Tumulazione del feretro del Romano Pontefice nella Basilica di Santa Maria Maggiore, che si è svolto secondo le prescrizioni dell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis. La celebrazione è stata presieduta dal cardinale camerlengo, alla presenza dei cardinali, dei vescovi e dei canonici e penitenzieri previsti nella Notificazione dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche e dei familiari del Papa defunto. In totale, il rito ha avuto una durata di 30 minuti e si è concluso alle 13:30.
L’omelia del Cardinale Giovanni Battista Re
Il rito è stato guidato dal Cardinale Giovanni Battista Re, che ha tenuto una lunga omelia dedicata a quanto portato avanti da Papa Francesco nel corso dei 12 anni di Pontificato. Il Cardinale ha sottolineato i due grandi temi che hanno caratterizzato la sua opera: le richieste di pace e di fratellanza tra i popoli. “Non costruite muri, ma costruite ponti“, ha citato, ricordando una frase che per Bergoglio è divenuta quasi un motto.
Non si è potuto escludere, poi, un ricordo agli ultimi giorni del Pontefice. Quell’ultimo viaggio a San Pietro, quel bagno di folla a cui il Santo Padre non ha voluto rinunciare, la cui immagine “rimarrà nei nostri occhi e nel nostro cuore“, come ricordato dal Cardinale. Sua Eminenza ha poi sottolineato come, “nonostante i gravi problemi di salute, ha voluto impartirci la benedizione dal balcone della Basilica di San Pietro“. Proprio questo è l’ultimo segno delle benevolenza del Santo Padre nei confronti del suo popolo.
“Egli ha seguito le orme del suo Signore, il buon Pastore, che ha amato le sue pecore fino a dare per loro la sua stessa vita“, ha tuonato il Decano, imponendo una certa enfasi proprio sugli sforzi compiuti da Papa Francesco nel suo ultimo periodo di pontificato. Il Cardinal Re ha poi ricordato come il Pontefice abbia scelto il suo nome proprio per ispirarsi “allo spirito di San Francesco d’Assisi“, che non lo ha mai abbandonato nel corso dei 12 anni in cui ha regnato. “Instaurò un contatto diretto con le singole persone e con le popolazioni, desideroso di essere vicino a tutti, con spiccata attenzione alle persone in difficoltà, spendendosi senza misura, in particolare per gli ultimi della terra, gli emarginati“, ha evidenziato il Decano del Collegio Cardinalizio.
La convinzione del Papa, infatti, era quella che la Chiesa fosse “una casa di tutti” e in quanto tale capace di accettare tutti coloro che volevano entrarvi a far parte. “Significativo che il primo viaggio di Papa Francesco sia stato quello a Lampedusa, isola simbolo del dramma dell’emigrazione“, ha ricordato il Decano, tra gli applausi dei fedeli presenti. Un intero passaggio è stato poi dedicato all’enciclica “Laudato sì“, tra le più amate, dedicata al benessere della Terra e della natura.
“Di fronte all’infuriare delle tante guerre di questi anni, Papa Francesco ha incessantemente elevata la sua voce implorando la pace e invitando alla ragionevolezza, all’onesta trattativa“. Questo forse il passaggio più significativo, dedicato ai tentativi del Pontefice di far ragionare i grandi del Pianeta, affinché ogni popolo martoriato dalla guerra possa tornare libero.
L’inizio delle esequie
Pochi minuti dopo le 10 hanno avuto inizio le esequie di Papa Francesco, il cui feretro ha sfilato tra file di cardinali, prima di giungere sul sagrato di Piazza San Pietro. Le campane hanno suonato a morto pochi minuti prima dell’inizio dei funerali e i fedeli si sono raccolti in un minuto di silenzio per omaggiare il Santo Padre. Ai piedi della bara era stato posto un mazzo di fiori bianchi, lasciato però all’interno della Basilica.
Poco prima dello spostamento, la bara era stata circondata dalle persone che hanno fatto parte della “famiglia” di Bergoglio in Vaticano. Il segretario don Juan Cruz Villalon, don Manuel Pellizzon e don Fabio Salerno, oltre all’infermiere Massimiliano Strappetti e agli aiutanti Piergiorgio Zanetti e Daniele Cherubini. Tutti hanno baciato la bara prima di lasciare la Basilica. La bara è stata posta sul sagrato con sopra un Vangelo aperto, posizionato dal Maestro delle cerimonie, monsignor Diego Ravelli e uno dei segretari di Papa Francesco, don Daniel Pellizzon.
La bara è stata accolta dalla commozione dei fedeli, con in sottofondo il L’antico riposo. Alcuni hanno scandito ad alta voce il nome del Pontefice, mentre una donna ha urlato: “Viva il Papa“. Il Santo Padre ha lasciato per l’ultima volta la Basilica di San Pietro, pronto per il suo ultimo viaggio verso la sua dimora immortale. Tra le letture, la prima è stata in inglese, affidata ad una giornalista di Vatican News, la seconda in spagnolo, tratta dalla lettera di San Paolo Apostolo ai Filippesi.
L’arrivo dei capi di Stato e di governo
A pochi minuti dall’inizio dei funerali, i volti della politica mondiale hanno iniziato a fare il loro ingresso nella Basilica di San Pietro. Giorgia Meloni, vestita di nero, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura, Donald Trump e sua moglie Melania, il presidente argentino Javier Milei, quello brasiliano Luiz Ignacio Lula da Silva, la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, il Re Felipe di Spagna, sua moglie e molti altri.
All’interno della Basilica, la bara di legno di noce contenete il corpo del Santo Padre. A vegliarlo le guardie svizzere e alcune suore. In piazza e nelle zone che la circondano sono stati posti cinque maxischermi, che permetteranno ai presenti di prendere parte elle esequie.
Circa 140 mila persone a San Pietro per il saluto a Papa Francesco
Alle 5:30 del mattino, orde di fedeli affollavano già via della Conciliazione, pronti ad entrare all’interno della Piazza di San Pietro per attendere con costanza l’inizio delle esequie. L’ultimo abbraccio dei popolo, l’ultima volta che il corpo di Francesco sarà presente tra le folle. Secondo le stime della Questura di Roma, sembra che siano 200mila le persone arrivate nell’area di San Pietro e 140 le delegazioni già presenti.
Solo una settimana fa, nel giorno di Pasqua, in questa stessa piazza il Santo Padre aveva sfilato tra i fedeli, visibilmente affaticato ma soddisfatto di poter essere tornare in mezzo alla gente, dopo i 38 giorni di ricovero causati dalla polmonite bilaterale che lo ha colpito.
Sempre a Piazza San Pietro si attende l’arrivo dei capi di Stato e di governo, oltre alle famiglie reali, che hanno deciso di volare a Roma per prendere parte ai funerali. Sono previsti 12 sovrani regnanti, 2 principi ereditari, 52 capi di Stato, 14 capi di governo o equivalenti, 3 vice primi ministri, 7 presidenti del Parlamento, 13 ministri degli Esteri, e 17 ministri con portafogli diversi. A questi poi si aggiungono nove organizzazioni internazionali e diverse altre personalità.
Il programma delle esequie di Papa Francesco
Nel mezzo di una Roma blindata, con circa 4mila membri delle forze dell’ordine schierati per assicurare la sicurezza di tutti i presenti per il funerale di Jorge Mario Bergoglio, per circa due ore e mezza il tempo si fermerà e gli occhi di fedeli e non saranno puntati sui funerali del Capo della Chiesa. Un evento piuttosto raro che, in un’epoca di condivisione costante, sarà trasmesso in mondo visione, con traduzioni in diverse lingue.
Dopo la chiusura del corpo del Papa nella bara di zinco e legno, vegliata tutta la notte, alle 5:30 sono state aperte le entrate di San Pietro, al fine di permettere ai fedeli di disporsi all’interno della piazza. Alle 9:30 arriveranno invece le delegazioni estere e italiane, che si disporranno a seconda del programma diplomatico presentato dalla Santa Sede. Alle 10 inizierà il rito funebre, presieduto dal cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio. Alla concelebrazione prenderanno parte 220 cardinali, 750 tra vescovi e sacerdoti.
La disposizione dei posti durante le esequie
Un punto cruciale delle celebrazioni dei funerali di Papa Francesco ha riguardato la presunta disposizione dei posti delle delegazioni che da tutto il mondo sono giunte in Vaticano. Da Donald Trump, la cui presenza ha creato anche un certo scompiglio politico, fino al principe William di Inghilterra, in molti si sono chiesti in che modo il Vaticano volesse disporre la loro presenza sul sagrato di San Pietro.
Chi siederà al fianco di Trump? E chi a fianco di Von der Leyen? La risposta si trova proprio nelle regole diplomatiche del Vaticano che gestiscono anche questa situazione. Il posto d’onore è riservato alla delegazione proveniente dal Paese d’origine del Pontefice. In questo caso si tratta del presidente argentino Javier Milei, accompagnato dalla sorella Karina e altri rappresentanti dello Stato.
A seguire i rappresentanti della politica italiana. In primis il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini, il Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, e il presidente del Senato, Ignazio La Russa. Per quanto riguarda il resto dei presenti, si procederà alla loro disposizione secondo l’ordine alfabetico francese, così da evitare ogni tipo di incidente diplomatico.
Ciò che accadrà a seguito delle esequie, invece, per il momento resta un mistero. Donald Trump ha annunciato la sua intenzione di incontrare alcuni capo di Stato e di governo, compresa Giorgia Meloni, ma al momento non vi sono certezze su ciò che effettivamente accadrà. Intanto, a Roma è giunto anche il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che ieri aveva annunciato che la sua partecipazione poteva essere a rischio a causa di alcuni impegni legati a incontri militari.
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