Donald Trump, reduce dal primo incontro con un leader europeo dopo l’annuncio dei dazi, è tornato a parlare di un argomento ancora più scottante. La guerra in Ucraina, che ormai procede da più di tre anni, continua a tenere sveglio il presidente americano, costretto a fare i conti con la chiusura di Putin nei confronti di un possibile accordo di pace. Gli animi degli statunitensi, però, stanno iniziando a ribollire nella consapevolezza che le promesse di Trump nei confronti del conflitto russo-ucraino potrebbero non essere mantenute.
“Porrò fine alle guerra in 24 ore“, disse Trump nel corso della campagna elettorale, scatenando la rabbia di Volodymyr Zelensky, che lo invitò a Kiev per vedere con i suoi occhi la devastazione della guerra. Il primo piano del Tycoon è fallito miseramente, ma ora anche i nuovi propositi non sembrano essere andati a buon fine. I negoziati indiretti, le trattative in differita e soprattutto le promesse di un possibile cessate il fuoco che “arriverà presto” sembrano ormai parole vuote.
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Il presidente ha quindi colto l’occasione fornita da alcune domande dei giornalisti Usa sulle dichiarazioni odierne di Marco Rubio, per fare chiarezza sulla nuova linea dura che ha intenzione di adottare con la Russia e l’Ucraina. Entrambe le Nazioni dovranno presto giungere ad un compromesso per accontentare il Tycoon e finalmente aprire realmente alla possibilità di una pacificazione del territorio attualmente invaso. “Se una delle due parti si comporta da stupida, siamo pronti ad andarcene dal tavolo dei negoziati“, ha infatti minacciato il presidente Usa, alzando ripidamente la posta in gioco.
Il miliardario ha poi sostenuto di sperare che gli Usa non siano costretti a giungere a questo punto, ma la contempo ha voluto ricordare che l’obiettivo della diplomazia statunitense è quello di “fare un accordo velocemente in Ucraina“. Davanti ad una platea di attenti ascoltatori, poi, The Donald ha voluto mettere in chiaro un dettaglio importante: “La Russia non mi sta prendendo in giro“. Si tratterebbe di una risposta durissima nei confronti di coloro che hanno duramente criticato l’atteggiamento americano che ha preceduto la strage di Sumy.
L’inviato speciale di Donald Trump, Steve Witkoff, era giunto a San Pietroburgo per incontrare Putin e si è mostrato davanti alle telecamere mentre soddisfatto accoglieva il leader russo con una mano sul cuore. Dopo un lungo colloquio, proprio mentre Witkoff tornava negli Usa trionfante, la Russia ha attaccato la cittadina di Sumy in Ucraina, uccidendo 34 civili, tra cui diversi bambini.
Trump ha nuovamente ribadito di non essere colui che ha dato inizio a questa guerra e quindi di essere coinvolto solamente perché ha intenzione di “dare una mano“. “Tutta la mia vita è stata una trattativa e so quando le persone mi stanno prendendo in giro e quando no“, ha comunque tuonato il Tycoon, ribadendo che tra poco tempo sarà possibile capire veramente se Vladimir Putin stia prendendo tempo per non dover accettare un cessate il fuoco.
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