Papa Francesco è assente alla Via Crucis che questa sera è in corso come di consueto al Colosseo, guidata però dal Cardinale Baldo Reina, vicario di Roma, delegato dallo stesso Pontefice. Il Santo Padre si trova ancora in un periodo di convalescenza a seguito della polmonite bilaterale che lo ha colpito lo scorso febbraio.
Come lo scorso anno, il Santo Padre ha comunque preparato le meditazioni che sono pronunciate nel corso della celebrazione, avvicinandosi così ai fedeli anche in questo periodo di restrizioni. Ieri, a seguito della visita al carcere di Regina Coeli, il Pontefice ha sostenuto che vivrà questa Pasqua “come può“, nella consapevolezza delle sue condizioni di salute.
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Al centro dei discorsi redatti da Bergoglio c’è il tema dei conflitti unito a quello dell’egoismo e della mancanza di condivisione da parte dell’uomo. Un tema caro ai più, soprattutto in un periodo di forte instabilità dettato dai conflitti in corso nel mondo, in primis quelli vicini di Ucraina e Gaza. “Pesa più l’egoismo della croce“, recita uno dei passaggi centrali della meditazione, con cui Francesco cerca di spiegare come l’umanità si trovi di fronte alla scelta di assumersi o no le proprie responsabilità.
“Siamo noi ad avere il fiato corto, basterebbe non scappare e restare“, ha scritto il Pontefice, prima di lanciare un appello alla bontà di Dio: “Ci conosci uno a uno, per salvare tutti, tutti, tutti. E se la Chiesa ti appare oggi come una veste lacerata, insegnaci a ritessere la nostra fraternità, fondata sul tuo dono“.
Papa Francesco: “Basta con economia disumana e freddi algoritmi”
Papa Francesco ha poi inserito nelle sue meditazioni una dura critica alle caratteristiche del mondo odierno, riconoscendo come ad oggi la vita umana sia scandita da “calcoli e algoritmi, da logiche fredde e interessi implacabili“. Un mondo che, come ricorda il Pontefice, sono stati gli uomini stessi a creare, allontanandosi dall'”economia divina che è la legge della Casa del Signore“. Il Santo Padre, quindi, chiede a Dio di intervenire affinché “rialzi” l’umanità portando a un cambio di rotta e di passo.
“Siamo bambini che a volte piangono, siamo adolescenti che si sentono insicuri, siamo giovani che troppi adulti disprezzano, siamo adulti che hanno sbagliato, siamo anziani che vogliono ancora sognare“, prosegue Bergoglio nelle sue scritture dedicate alla Via Crucis, ricordando come l’umanità sia un’insieme di debolezze che la stessa forza di condivisione è in grado di abbattere.
Di fronte ad un mondo che invece di collaborare, però, sembra disgregarsi e frammentarsi tra egoismo e forze individualistiche, il Papa esorta a rivolgersi a Dio, alla sua economia che non si basa su un semplice calcolo, su un un superficiale “99 più 1 fa 100“, ma che accoglie e perdona e soprattutto “salva tutti, tutti, tutti“. In questo momento, quindi, secondo Papa Francesco, servono “lacrime di ripensamento, di cui non vergognarsi, lacrime da non rinchiudere nel privato“, ovvero un pentimento sincero e non di circostanza, che ci permetta di riconoscere le reali priorità della vita, come prevede l’insegnamento divino.
“L’economia di Dio non uccide, non scarta, non schiaccia – ricorda Bergoglio – è umile, fedele alla terra. La tua via, Gesù, è la via delle Beatitudini. Non distrugge ma coltiva, ripara, custodisce“. Papa Francesco non rifugge però da un messaggio di speranza: partendo dalla consapevolezza che la via del Calvario è ormai presente nelle strade di tutti i giorni, la preghiera è l’unico strumento che può interrompere i nostri percorsi, allontanandoci dalla stanchezza e portandoci verso la gioia.
“È vero, ci costa la via di Gesù: in questo mondo che calcola tutto, la gratuità ha un caro prezzo“, sottolinea il pontefice, aggiungendo però che nel dono, nella condivisione tutto è in grado di rifiorire, anche una città divisa in fazioni e lacerata dai conflitti può andare verso la riconciliazione e una religiosità inaridita può riscoprire la “fecondità delle promesse di Dio“. Affinché ciò avvenga, l’uomo deve solo imparare ad ascoltare l’invito di Dio e “fidarsi di quello sguardo d’amore“.
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