Florida, sparatoria in un college di Tallahasse: 2 morti e 6 feriti, fermato figlio di agente

Il ragazzo fermato è Phoenix Ikner, studente universitario di 20 anni. Torna il dibattito sulle armi e Trump sostiene il secondo Emendamento: "Non è la pistola a sparare, sono le persone"

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L’incubo di ogni studente americano è purtroppo nuovamente divenuto realtà. Una sparatoria avvenuta alla Florida State University, nel campus di Tallahasse, ha causato la morte di due persone e il ferimento di altre sei.

L’autore della strage sarebbe Phoenix Ikler, studente universitario di 20 anni, figlio di un vice sceriffo della contea di Leon. Secondo quanto riferito dalle autorità locali, il ragazzo avrebbe utilizzato una delle armi d’ordinanza del padre.

Sparatoria in Florida: cosa sappiamo

Secondo le prime ricostruzioni, l’attacco si è verificato dopo l’ora di pranzo. Ikner ha iniziato ad aprire il fuoco nelle vicinanze dello Student Union. Le forze dell’ordine sono immediatamente giuste sul posto per coadiuvare la sicurezza del campus e mettere in sicurezza più studenti possibili. Non risultano essere studenti le persone ferite, ma non sono stati forniti ulteriori notizie sulla loro identità.

Ikner è stato ferito durante lo scontro a fuoco con la polizia ed è stato trasportato in ospedale. Al momento le sue condizioni di salute restano riservate.

Sembrerebbe che le autorità locali abbiano diramato un’allerta online, in modo che anche coloro che si trovano all’interno dell’università possano accedervi. “Continuate a cercare riparo e attendete ulteriori istruzioni. Chiudetevi a chiave e state lontani da tutte le porte e finestre e siate pronti ad adottare ulteriori misure di protezione“, recita l’avviso, come riportano i media locali.

Le immagini che iniziano a circolare mostrano diverse volanti delle forze dell’ordine, servizi di emergenza e camion dei pompieri sono accorsi al campus. Secondo i media americani sarebbero intervenuti anche alcuni agenti dell’Fbi.

Le dichiarazioni

Lo sceriffo della contea di Leon, Walt McNeil, ha confermato che Ikner fosse iscritto all’università e che partecipasse a programmi di addestramento nell’ufficio dello sceriffo. “E’ figlio di un membro eccezionale del nostro staff. Purtroppo, aveva accesso a una delle sue armi di servizio, che è stata rinvenuta sulla scena“, ha spiegato.

Il presidente Donald Trump è intervenuto sulla vicenda, ribadendo il suo sostegno al Secondo Emendamento. “E’ una vergogna, una cosa orribile” ha commentato. “Ma non è la pistola a sparare, sono le persone”.

Una dichiarazione opinabile che riaccende ancora una volta l’attenzione sull’allarme delle armi negli Stati Uniti. Le sparatorie nelle scuole e nelle università sono un fenomeno diffusissimo nella Nazione e sembrerebbe che non vi sia modo di porvi rimedio. Quella di Tallahasse, sarebbe solo l’ultima di una lunga scia di tragedie che ha avuto come protagonisti giovanissimi, pronti ad imbracciare un’arma e seminare panico e brutalità in ambienti che dovrebbero solo rappresentare sicurezza e dialogo civile.

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