Francia in rivolta: carceri assaltate nella notte, spari e veicoli al rogo. Che sta succedendo

Si pensa che questi attacchi coordinati siano stati pianificati come risposta al progetto di costruzione di istituti di massima sicurezza in Francia e alle strategie anti-narcotraffico adottate dal ministero dell’Interno francese

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La notte fra lunedi 4 e martedi 5 aprile per la Francia ha ricordato molto quella di martedì 14 luglio 1789. Stavolta, però, ad essere state assaltate non sono state la Bastiglia e le carceri reali per mettere in atto la rivoluzione, ma le numerose carceri francesi che sono state colpite da quello che si crede un attacco coordinato. Spari con armi da fuoco, veicoli in fiamme e minacce su porte e macchine, un’ondata di rivolta ha investito gli istituti di pena di varie città della Francia, come Tolone e Marsiglia.

L’assalto nella notte

Da giorni alcuni sindacati carcerari avevano denunciato atti vandalici ricorrenti: davanti agli istituti, infatti, sono stati più volte rinvenute carcasse di veicoli bruciati o marcati con alcune scritte minacciose, quasi ad annunciare l’imminente arrivo della “tempesta”, che non ha tardato a scagliarsi sulla Francia. Nella notte tra lunedì e martedì le prigioni sono state assaltate ed è scoppiata la rivolta. Gli attacchi si sono susseguiti nella notte, seguendo un modus operandi simile per tutti gli istituti colpiti. Ciò ha permesso di supporre che il tutto potesse essere stato coordinato.

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Auto in fiamme davanti alle carceri francesi

I veicoli nel parcheggio del carcere di Villepinte sono stati dati alle fiamme da due individui non identificati, come anche a Nanterre, Aix-Luynes, Valence, mentre a Tolone 15 colpi di arma da fuoco automatica hanno colpito le porte dell’istituto. Fortunatamente non ci sono state vittime, ma le Autorità non hanno sottovalutato l’importanza di queste gravi azioni intimidatorie.

La risposta delle Autorità

Si pensa che questi attacchi coordinati siano stati pianificati come risposta al progetto di costruzione di istituti di massima sicurezza in Francia e alle strategie anti- narcotraffico adottate dal ministero dell’Interno francese, ma le teorie non potranno essere confutate finché non verrà rivendicato questo attacco o non si riesca a catturare ed interrogare i responsabili.

Nel frattempo, i sindacati carcerari, oltre a denunciare l’accaduto definendolo un “attacco contro la Repubblica e contro gli agenti che la servono quotidianamente”, hanno richiesto un’azione coordinata dei ministri dell’Interno Bruno Retailleau e della Giustizia Gerald Dermanin, affinché queste rivolte non sfocino in atti di violenza più grave. Proprio Dermanin è atteso nel carcere di Tolone, dove si recherà nel pomeriggio per dare tutto il sostegno e la vicinanza necessari agli agenti e discutere su come contrastare queste rivolte.

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