La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio di 4 medici della clinica Villa Margherita, in merito alla morte del giornalista Andrea Purgatori. Sono accusati di omicidio colposo il radiologo Gianfranco Gualdi, i membri della sua equipe, Claudio Di Biasi e Maria Chiara Colaiacomo, e il cardiologo Guido Laudani, responsabili secondo l’accusa di non aver riconosciuto in prima battuta la patologia e di aver, perciò, fornito una cura non adeguata.
L’esito delle indagini
Dalla perizia medico-legale, disposta dal GIP del Tribunale di Roma, è emerso che non sarebbero state presenti metastasi al cervello, riscontrate invece nelle prime analisi nella clinica che lo ha seguito. Purgatori, affetto da una grave forma tumorale, è scomparso il 19 luglio 2023 per un’infezione cardiaca per la quale sarebbe, dunque, bastata una cura antibiotica per salvargli la vita, senza l’utilizzo di una cura così aggressiva come la radioterapia, come riportano le indagini disposte dalla Procura.
Leggi Anche
Inoltre, dalle stesse fonti sarebbe emerso che sarebbe stato possibile allungare la vita di Purgatori con una cura appropriata, ma sarebbe stata fatale la negligenza dei medici nell’effettuare la diagnosi. Il processo a carico dei responsabili è fissato al 19 settembre.
La carriera di Purgatori
Purgatori è stata una delle figure più influenti del giornalismo italiano, sia scritto che televisivo, oltre che sceneggiatore e autore. Penna del Corriere della Sera dal 1976 al 2000, sono state celebri le sue inchieste sulla strage di Ustica e sulle stragi degli “anni di piombo”; Purgatori si è particolarmente interessato al caso di Emanuela Orlandi, raccontando la vicenda anche in Vatican Girl, la docu-serie distribuita da Netflix nel 2022.
© Riproduzione riservata