Il comitato contro la ferrovia veloce Torino-Lione hanno costretto i lavoratori alla sospensione delle attività e a smontare le trivelle. La senatrice Casolati: «Atti violenti e illogici»
Nuove tensioni in nord Italia, sulla linea di costruzione della ferrovia Torino-Lione. Circa 50 attivisti avrebbero impedito ai lavoratori la continuazione dei lavori di realizzazione dei pozzetti piezometrici in Valle di Susa.
La società Telt, per la realizzazione del tunnel alpino che collega il Piemonte alle regioni francesi, è stata costretta a sospendere i lavori. «È intollerabile e ingiustificato usare la violenza e continue azioni di disturbo come mezzi prevaricatori. Occorre ripristinare la legalità e procedere con i cantieri: la Tav serve sia al Piemonte che all’Italia», commenta i fatti la senatrice piemontese della Lega, Marzia Casolati.