Società, immobili e due auto: i sequestri colpiscono un uomo del settore dei rifiuti e dell’edilizia con attività fra Napoli e Caserta
Due società, 21 immobili – fra cui una villa davanti al mare di Sperlonga e altri sparsi per Caserta, Napoli e Latina – due automobili e 15 rapporti sequestrati: questo è il bottino dalla DIA di Napoli a un imprenditore operante nel settore dei rifiuti e dell’edilizia.
L’uomo portava avanti la sua attività fra le province di Napoli e Caserta e aveva assunto nel tempo una posizione dominante grazie al rapporto privilegiato con i fratelli Michele e Pasquale Zagaria, boss dei Casalesi. Le indagini della DIA di Napoli hanno portato alla sua condanna nel 2021 a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa.
Dalle attività dell’imprenditore, gli inquirenti sono stati in grado di ricostruire parte significativa delle vicende attinenti all’emergenza rifiuti in Campania e dell’intervento delle cosche mafiose nel trasporto, costruzione delle discariche e gestione dei rifiuti. «Nel tempo il gruppo imprenditoriale facente riferimento al destinatario del decreto di sequestro ha garantito ai clan camorristici un’immagine di apparente legalità dell’imprenditoria del settore dei rifiuti e dell’edilizia, ottenendo una crescita esponenziale dei fatturati e dei mezzi tale da giustificare l’ingresso nei grandi appalti pubblici, ponendosi come stabile intermediario tra l’organizzazione camorristica e soggetti pubblici», si legge in una nota della DIA.