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Richiesta arresto per Cuffaro: indagato carabiniere ‘talpa’

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(Adnkronos) – Si allunga l’elenco di indagati nell’ambito della inchiesta della Procura di Palermo sugli appalti pilotati nella Sanità che vedono coinvolte 18 persone tra cui l’ex Governatore Totò Cuffaro, per il quale i pm hanno chiesto gli arresti domiciliari. Secondo gli inquirenti un carabiniere sarebbe stato una ‘talpa’ di Cuffaro. Si tratta del tenente colonnello dei carabinieri, Stefano Palminteri, iscritto nel registro degli indagati. Il carabiniere, che prestava servizio alla Legione come capo sezione operazioni e informazioni e da qualche tempo è stato spostato in altro servizio, è indagato per rivelazione di segreto d’ufficio. Avrebbe rivelato delle notizie coperte dal segreto istruttorio.  

 

Per Palminteri la Procura di Palermo ha chiesto gli arresti domiciliari. “In violazione dei doveri inerenti alla propria funzione rivelava notizie d’ufficio che dovevano rimanere segrete e in particolare allertava Cuffaro e Pace (il deputato regionale della Dc, pure lui indagato) dell’esistenza di indagini che avrebbero potuto riguardarli”, scrivono gli inquirenti.  

“I bandi prima di essere pubblicati li dobbiamo mandare a tutti i nostri amici…”. A dirlo, senza sapere di essere intercettato, era Cuffaro parlando con il suo storico collaboratore Vito Raso. Per entrambi la Procura di Palermo ha chiesto gli arresti domiciliari. Come emerge dall’inchiesta, la dirigente regionale Maria Letizia Di Liberti, indagata, avrebbe girato proprio a Raso, in anteprima, i bandi regionali e documentazione. E in una intercettazione Raso dice a Cuffaro: “Totò… Letizia… aveva in anteprima il bando… questo era gli autistici… tu lo devi dare a qualcuno in particolare?”. “… Io posso darlo ai politici ai consiglieri comunali alle prime linee e come si chiama…non è che lo possiamo dare a tutti o no…”, è la risposta. E chiedeva: “… fate una lista di 30/40 cristiani a cui man mano esce il bando, li fate cosi…”. 

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