Putin: “La Russia presto avrà nuove armi”. E snobba l”allarme Tomahawk’

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(Adnkronos) –
“Altri paesi si stanno preparando a test nucleari. La Russia avrà presto nuove armi”. E’ il messaggio che Vladimir Putin invia dal Tagikistan. Il presidente della Russia chiude la sua visita rispondendo alle domande della stampa. “Credo che saremo presto in grado di annunciare nuove armi. Questi sistemi sono attualmente in fase di sviluppo e test nel nostro paese. I collaudi stanno procedendo bene”, dice il numero 1 del Cremlino, senza fare esplicito riferimento alla guerra in Ucraina. 

 

Mosca, dice Putin, già in questo momento dispone di armamenti avanzati: “La modernità delle nostre forze di deterrenza supera quella di qualsiasi altra nazione dotata di armi nucleari. Stiamo sviluppando il maniera massiccia tutti questi sistemi, tutto ciò di cui ho parlato negli anni scorsi. Stiamo completando i progetti”. La Russia da oltre un anno ha presentato il missile Oreshnik, in grado di raggiungere potenzialmente il cuore dell’Europa. Recentemente il segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha fatto scattare un nuovo allarme: “I più avanzati missili russi potrebbero colpire Roma, Amsterdam o Londra a cinque volte la velocità del suono e non possono essere intercettati con i nostri sistemi antimissile tradizionali”. 

Un’ulteriore accelerazione potrebbe arrivare come reazione ad eventuali decisioni di altri paesi. “Penso, in realtà, ad essere onesti, che sia in corso una certa corsa”, agli armamenti. “Non ho detto che gli Stati Uniti si stiano preparando” a test nucleari, ho detto che alcuni paesi si stanno preparando a un test”, dice Putin tornando su un commento durante la sessione plenaria del Valdai Club, in cui aveva indicato che una specifica nazione stesse lavorando a test di armi nucleari. 

Se effettivamente altri paesi procedessero con test nucleari, la Russia risponderebbe con test analoghi: una simile azione sarebbe giustificata sia in termini di garanzia della sicurezza nazionale sia come misura di deterrenza generale. 

 

Un capitolo particolare è dedicato ai rapporti con gli Stati Uniti e al sostegno di Donald Trump all’Ucraina. Putin evidenzia che Mosca e Washington comprendono la strada da seguire per porre fine pacificamente al conflitto in Ucraina. “Forse possiamo ancora ottenere molto grazie all’accordo e alle discussioni di Anchorage”, osserva Putin, ricordando che le parti non hanno divulgato in modo esaustivo gli argomenti sollevati al vertice in Alaska andato in scena il 15 agosto. 

Il numero 1 definisce “esibizionismo” il discorso sul trasferimento a Kiev dei missili Tomahawk. “La nostra risposta è rafforzare il sistema di difesa aerea della Federazione Russa”, sottolinea Putin. 

 

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