La figlia dell’ex giudice, a quasi trent’anni dalle stragi, ha ribadito le responsabilità della magistratura
Fiammetta Borsellino, figlia del noto magistrato Paolo Borsellino, ha rilasciato un’intervista su La Repubblica, dove ha ripercorso le tappe che hanno portato alla morte di suo padre.
A quasi trent’anni dalla strage, la Borsellino dice: «Sono passati trent’anni e noi familiari delle vittime ci siamo rassegnati all’idea che non avremo mai una verità giudiziaria – prosegue – mio padre e Falcone nell’ultimo anno di vita avevano piena consapevolezza del fatto che il Palazzo di Giustizia fosse un covo di vipere, perché nessuno volle mai guardare lì?»
Sui mandanti della strage usa parole molto forti:«Io, da figlia, sono consapevole che mio padre sia morto perché i colleghi magistrati hanno deciso di abbandonarlo. Papà lo disse a mia madre poco dopo la Strage di Capaci, aveva spiegato che sarebbe toccato a lui quando Cosa Nostra avesse capito che la magistratura lo stava abbandonando».