Aumenta il bilancio delle vittime del crollo della seraccata sul sentiero che porta alla cima di Punta Rocca. I soccorritori: «Una carneficina, difficile trovare feriti»
Aumentano i corpi trovati senza vita sul sentiero che porta alla cima di Punta Rocca, sul ghiacciaio della Marmolada. La tragedia si è verificata quando, a causa delle alte temperature, una parte della montagna si è distaccata, travolgendo alpinisti e visitatori in gita.
Il Soccorso alpino ha rapidamente chiuso il ghiacciaio, mentre diciotto persone sono state evacuate. Instabile la situazione del versante della montagna, che potrebbe ancora essere soggetta ad altre valanghe.
Secondo le prime ricostruzioni due cordate di sei alpinisti sono state travolti dal crollo del seracco. La furia della caduta è stata tale che Walter Cainelli, capo del servizio di soccorso, afferma: «Ci sono blocchi di ghiaccio che vanno dai venti centimetri al mezzo metro ed è difficile che ci siano dei sopravvissuti».
Il distacco è avvenuto attorno ai 3.000 metri e sarebbe scivolato per oltre due chilometri. Gli inquirenti, giunti sul posto per le prime ricostruzioni, commentano: «È un disastro inimmaginabile, una carneficina tale che solo difficilmente ci permetterà di identificare con esattezza l’identità delle vittime perché i corpi sono stati smembrati».