Verissimo, Caroline Darian parla in tv del caso di sua madre Gisèle Pelicot: “Non ho più un padre”

"Il 2 novembre 2020 la mia vita si è completamente rovesciata", è iniziato così il toccante racconto di Caroline Darian a Verissimo

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Per la prima volta a Verissimo Caroline Darian, figlia di Gisèle Pelicot, ha presentato il suo libro Ho smesso di chiamarti papà, dove racconta la vicenda che ha vissuto insieme alla sua famiglia ma dal suo punto di vista. Innanzitutto ci ha tenuto a specificare di aver cambiato cognome e di aver scelto ‘Darian’, crasi del nome dei fratelli, anche loro vittime di questa vicenda.

Il 2 novembre 2020 la mia vita si è completamente rovesciata, mia madre mi ha spiegato che aveva scoperto che mio padre la drogava e ne abusava, mi è crollato il mondo addosso, pensavo di conoscere mio padre. Mio padre prima del 2020 per me era presente e protettivo, un nonno allegro, felice, affettuoso, quella giornata mi ha catapultata nell’Inferno ad occhi aperti“, ha raccontato in poche parole Caroline.

Caroline Darian: Ho smesso di chiamarti papà

Parlando del padre Caroline non lo chiama mai “papà”, ma lo definisce “genitore”, correggendo più volte Silvia Toffanin: “Dominique è stato condannato al massimo e penso che abbia fatto cose terribili, indecenti, e deve rimanere lì, potrebbe non uscire mai da là. Io l’ho rivisto per la prima volta nel tribunale penale il 2 settembre 2024. Il mio genitore è un bugiardo, ha detto di aver collaborato con la giustizia ma non ha rivelato tutta la verità su mia madre, non sappiamo quanta gente ha invitato a casa e non ha detto tutta la verità anche su di me“.

Infatti, successivamente, la Darian ha scoperto di essere stata anche lei vittima di alcuni incresciosi episodi: “Ci sono foto mie dove sono sedata, sembra che siamo state tutte abusate nella nostra intimità da parte di questo individuo di cui ci fidavamo“.

Ad un certo punto ho avuto un crollo, quando ho scoperto queste foto ho capito che mio padre mi aveva vista con uno sguardo incestuoso, io avrei preferito sapere che era morto in un incidente d’auto, piuttosto che venire a scoprire tutto ciò che abbiamo saputo più avanti“, ha rivelato la francese.

Quando è iniziato il calvario di Gisele Pelicot

Sappiamo che ha iniziato con mia madre nel 2011, ma il percorso criminale suo è iniziato davvero quell’anno? Secondo me no“, ha detto Caroline. “Nel 2013 quando si sono traferiti ci siamo fatti delle domande, la mamma ci chiamava ed era incoerente, aveva perso molto peso tra il 2008 e il 2018, perdeva capelli, aveva vuoti di memoria, abbiamo pensato che fosse alzheimer o una malattia neurologica, pensavamo avesse un tumore al cervello, era semplicemente drogata con forti ansiolitici a scopo criminale, a carico del suo stesso marito“, ha raccontata con freddezza la Dorian.

Caroline Darian: “Saremmo potuti intervenire prima”

Caroline ha spiegato anche che molte cose si sarebbero potute evitare. Infatti già nel 2010 c’era stato un primo allarmismo, ma la polizia di Parigi aveva sottovalutato il tutto: “Quello che trovo difficile da accettare è che nel 2010 c’era stato già un episodio e la polizia non fece quel lavoro fatto poi dalla polizia del sud della Francia. Se avessero lavorato bene, mamma non avrebbe vissuto questo calvario“.

Sul fatto che il processo sia stato fatto a porte aperte, Caroline Darian ha voluto sottolineare: “E’ stato importante perché così nessuno degli accusati è potuto sfuggire allo sguardo delle vittime“.

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