È atteso per il prossimo ottobre il voto finale in plenaria per la nuova normativa concordata sulla porta USB universale. A 40 mesi dall’entrata in vigore di alcune norme fra le quali la vendita disgiunta di dispositivi e caricabatterie
Come concordato dai colegislatori, la normativa si comporrà di alcuni punti e regole, fra le quali, appunto, la porta USB Universale. Punto essenziale dato che permetterebbe di dotare i dispositivi di una porta di ricarica comune (modello USB-C), con l’obiettivo di ridurre i rifiuti elettronici, facendo sì che dispositivi diversi possano essere ricaricati con il medesimo caricabatterie. La normativa adesso dovrà essere confermata da Parlamento e Consiglio UE.
In più, tablet, cellulari e laptop vedranno apposti sulle proprie confezioni un’etichetta a beneficio del consumatore in cui sarà indicato se il dispositivo è dotato di un caricabatterie. A quattro anni dall’entrata in vigore della normativa, la Commissione valuterà se la disgiunzione abbia avuto esiti positivi o meno, e dunque, se renderla obbligatoria.
Oggetto della direttiva è un’ampia gamma di dispositivi: dai tablet ai cellulari, dagli e-reader alle fotocamere digitali, ma anche console per videogiochi, cuffie, altoparlanti, mouse e tastiere wireless, oltre ai sistemi di navigazioni portatili.
Per quanto riguarda i laptop la normativa si applicherà dopo 40 mesi dalla data di conferma della direttiva stessa da parte della Commissione, la quale si pone come obiettivo quello di armonizzare la ricarica wireless fra i dispositivi. Infatti, sempre più consumatori prediligono la ricarica wireless, ovvero senza fili, che purtroppo non è compatibile con molti dispositivi.