L’Italia perde la sua migliore tennista nella corsa al titolo di Wimbledon: Jasmine Paolini è stata eliminata al secondo turno dello slam londinese dalla russa Kamilla Rakhimova. L’azzurra non solo saluta il torneo, ma potrebbe dire addio anche alla top 10 del ranking Wta: con la sconfitta di oggi Paolini perderà tutti i punti conquistati nel cammino che l’ha accompagnata fino alla finale.
La tennista azzurra ora potrà concentrarsi sul torneo di doppio nel quale gareggerà ovviamente in compagnia di Sara Errani. Domani le due scenderanno in campo contro la coppia ispano-giapponese costituita da Cristina Bucsa e Miyu Kato, già incontrate senza successo nel Masters 1000 di Miami dello scorso marzo.
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L’eliminazione di Paolini è solo una delle tante sorprese di quest’anno a Londra
La partita contro Rakhimova era anche iniziata bene per Jasmine Paolini, che si era portata in vantaggio di un set con il contro-break del 6-4, dopo essersi portata avanti nel quarto gioco. Ma da quel momento in poi la russa numero 80 del mondo non ha più sbagliato nulla in battuta. Solo nel secondo game del secondo set si è ritrovata a dover salvare 4 break point.
Per la Paolini sono fatali due turni di servizio persi per essere scavalcata nel punteggio e perdere la partita. Rakhimova si aggiudica il secondo turno con il punteggio di 4-6, 6-4, 6-4 e giocherà il prossimo incontro contro la ceca Linda Noskova.
L’Italia, invece, molto probabilmente abbandona il sogno di portare una propria atleta sul tetto di Londra. Domani sarà il turno di Elisabetta Cocciaretto contro Katie Volynets e Lucia Bronzetti contro Mirra Andreeva, ma le previsioni vedono le due azzurre lontane dalla vittoria finale.
Con la sconfitta di Paolini, Aryna Sabalenka rimane l’unica tra le prime 5 al mondo ad essere ancora in corsa a Wimbledon, dal momento che sono state eliminate anche Coco Gauff, Jessica Pagula (per mano di Cocciaretto) e Qinwen Zheng. Anche nella categoria maschile il torneo sta regalando tantissime sorprese, a cominciare dall’uscita di scena di Alexander Zverev, Lorenzo Musetti e Holger Rune.
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