Il numero uno del tennis italiano è pronto per scendere di nuovo in campo, dopo lo stop forzato negli ottavi di finali di Indian Wells e l’intervento alla mano che lo ha costretto a non partecipare agli ultimi appuntamenti europei
Grande ritorno per Matteo Berrettini, il numero uno del tennis italiano, dopo la brutta stagione di stop forzato in seguito all’infortunio avvenuto nel torneo di Indian Wells. Si riparte da Stoccarda, sul green che nel 2019 lo ha consacrato come il secondo italiano, dopo Andrea Seppi, a conquistare un trofeo Atp su erba.
«La preparazione per il torneo va bene. Sono contento di essere qua, fa sempre piacere tornare in un posto dove in passato ho giocato bene. L’erba è una superficie su cui mi adatto bene, il mio tennis qui funziona e poi ho ricordi belli. La mia ultima partita giocata su questo terreno è la finale di Wimbledon. Poi a Stoccarda le condizioni di gioco sono ancora più veloci», commenta lo sportivo durante un’intervista rilasciata a SuperTennis.
La prima gara che lo aspetta è quella contro il moldavo Radu Albot, numero 121 del mondo, con un best ranking di 39 toccato tre anni fa. Berrettini, invece, attualmente è decimo nella classifica mondiale, ma occupa la 23esima posizione della Race to Turin, che tiene conto solo dei piazzamenti stagionali.
L’ultimo torneo sul campo di erba è stato, appunto, quello di Wimbledon, nella finale persa contro il grande asso del tennis, Novak Djokovic, che però non gli ha impedito di partecipare ai festeggiamenti con la nazionale di Roberto Mancini, reduce dalla vittoria dell’Europeo.
Quest’anno competere in Inghilterra non sarà così semplice, col rischio di perdere 1200 punti in classifica dello scorso anno: complice anche la decisione di Atp, Wta e Itf di non assegnare punteggi come protesta contro la decisione degli organizzatori del torneo di escludere i giocatori russi e bielorussi a causa della guerra in Ucraina.
L’infortunio e la ripresa dopo l’operazione
«Ho tanta voglia di tornare ma so che non sarà semplice perché l’infortunio è stato complicato da risolvere. L’intervento è avvenuto a Barcellona alla vigilia della stagione che preferisco, la terra europea e poi l’erba. C’erano tanti punti da difendere e tante emozioni da gestire – continua Berrettini – Ho dovuto saltare anche Roma e per me è stato un grande colpo dal punto di vista psicologico. Per fortuna ho un grande team, una bellissima famiglia e tanti amici e ho gestito questo tempo off per fare cose diverse da quelle che avrei fatto se fossi stato nel circuito».
Nonostante il momento difficile passato, Matteo Berrettini si mostra ottimista e fiducioso nel futuro: «I dottori mi hanno detto che con questa operazione hanno reso la parte della mano più forte, ma per 4-5 settimane non l’ho mossa. Ho perso un pò di forza, a un certo punto il braccio destro era più piccolo del sinistro. Si sente che la sensibilità non è ancora al 100% ma sto bene. Sento di aver recuperato. La cosa più difficile sarà trovare il ritmo del torneo ma mi sento pronto».