È arrivata ieri come un fulmine a ciel sereno la notizia dello stravolgimento all’interno dello staff di Jannik Sinner. Marco Panichi e Ulises Badio, preparatore atletico e fisioterapista, entrati nel team nel settembre 2024, non accompagneranno il numero uno al mondo a Wimbledon. A una manciata di giorni dalla partita d’esordio nello slam londinese contro Luca Nardi, l’altoatesino ha parlato durante la conferenza stampa nel Media Day e ha spiegato i motivi del divorzio con Panichi e Badio.
Il motivo della separazione tra Sinner e i due del suo staff
“Voglio che ci sia un rapporto di fiducia sia con me che con il resto del team“. Così Sinner ha motivato l’allontanamento dei due. Il campione azzurro vuole far parte di un gruppo solido, che sia fatto di persone in grado di adattarsi e andare d’accordo con gli altri. Qualcosa insomma non è andato per il meglio nelle ultime settimane. Sinner ha sottolineato che non è mai successo nulla di eclatante alla base del cambiamento, ma sembra proprio che il percorso negativo ad Halle potrebbe essere stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
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È il tennista stesso ad ammettere che prima di Halle non ha avuto il tempo necessario per staccare la spina dalla sconfitta in finale nel Roland Garros. Il che suggerisce che ci possa essere stata una differenza di vedute all’interno del team di Sinner sulla partecipazione del ragazzo nel torneo tedesco collocato tra gli slam Parigi e Londra. Panichi e Badio avrebbero spinto per la partecipazione dell’azzurro al torneo, anziché consigliare un periodo di riposo più lungo; l’eliminazione al secondo turno contro Alexander Bublik avrebbe dato torto al preparatore atletico e al fisioterapista, spingendo il tennista più forte al mondo ad allontanare i due.
Una volta finito il torneo di Wimbledon, Jannik Sinner dovrà sostituire i due elementi mancanti nel team. Il timing per un cambio in corsa non è il migliore, ma ora l’italiano non ci vuole pensare. Piuttosto vuole concentrarsi solo sul campo e a Londra si sta affidando solo ai due coach Simone Vagnozzi e Darren Cahill, oltre che all’osteopata Andrea Cipolla.
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