L’immagine di Jannik Sinner che, dopo due ore e mezza di fatica contro Tallon Griekspoor, abbandona il campo dei Masters 1000 di Shanghai sembra destinata a rimanere nella storia. Il tennista altoatesino non è più il numero uno al mondo e sembra soffrire questa consapevolezza più di quanto immaginato. La competitività, lo stress, il calendario troppo fitto di match, sembrano aver giocato un brutto scherzo al campione italiano.
Jannik Sinner è rimasto in campo anche cinque ore, pronto a battersi per un titolo, ma anche per una semplice vittoria. Ieri, invece, qualcosa è andato irrimediabilmente storto. Già alla fine del secondo set, il campione inizia a cambiare volto. Ormai madido di sudore, sembra perdere la concentrazione. All’inizio del secondo set, la situazione appare chiara: ha i crampi. Zoppicante, continua a combattere, tanto da riuscire a segnare anche un punto.
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Al tie break, però, la situazione sembra insostenibile. I crampi sono presenti in tutte e due le gambe e il fisioterapista può fare ben poco. Da quel momento non c’è più storia. Sinner non riesce a tenersi in piedi in autonomia e la sua racchetta diventa una sorta di bastone, l’ultimo appiglio per un minimo di sollievo.
Sinner, le riflessioni sulle partite future
Quello di ieri è stato il terzo ritiro di Sinner negli ultimi mesi. La macchina perfetta sembra essersi inceppata e nascono i primi timori su un’agenda troppo impegnata, che porta il campione ad affrontare climi e viaggi troppo stancanti, che rischiano di affievolirne le capacità. Il caldo di Shanghai, poi, ha aggiunto il colpo finale. Inoltre, il ritardo nella partita potrebbe aver provocato problemi legati all’alimentazione e all’assunzione di integratori.
Un insieme di fattori che si aggiungono al nervosismo per la necessità di recuperare il distacco da Carlos Alcaraz, che ormai da settimane è tornato primo in classifica. Il ritiro, infatti, porta Sinner a ben 950 punti di distanza da Carlitos. Ora, quindi, cresce la consapevolezza di dover rivedere l’agenda del campione. Dopo Shanghai, l’azzurro avrebbe dovuto scendere in campo in Arabia Saudita per il Six Kings Slam, poi a Vienna e infine a Parigi-Bercy.
Infine, c’era la possibilità di una sfida a Torino per le Finals e una a Bologna per il Davis. I crampi però potrebbero essere il segnale della necessità di un rallentamento, che potrebbe portare il team del campione italiano alla rivalutazione dei suoi futuri match.
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