Settimane di grande subbuglio in casa Lazio, dove la cessione di Milinkovic-Savic, colonna portante della squadra biancoceleste per oltre cinque stagioni, e gli innesti di Kamada, Rovella e Guendouzi, oltre a un inizio di campionato in sordina, hanno reso elettrico tutto l’ambiente laziale. Proprio in mattinata, per mettere ordine e chiarire le idee agli ascoltatori, ai cronisti e ai tifosi, è intervenuto sulle frequenze di Radio Roma Sound, il presidente della Lazio, Claudio Lotito.
Il numero uno della società laziale, a tal proposito, ha voluto fare il punto della situazione in casa Lazio, ricordando i suoi successi, intesi come trampolino di lancio per un ambizioso futuro: “La Lazio, oggi, è una realtà solida, un punto di arrivo per i calciatori. Vent’anni fa, quando mi imbattei in questa avventura, la situazione non era la stessa, ci ritenevano una Cenerentola. La credibilità si costruisce col tempo e possiamo dire di essere riusciti a ottenere credito sia in campo nazionale che internazionale”.
Sul calciomercato, ormai dominato dalla logica delle spese esorbitanti e dalle pressioni dei procuratori, Lotito ha voluto sottolineare la sua visione: “I giocatori della Lazio, in passato, erano considerati asset di passaggio, oggi ci è capitato di acquistare giocatori da grandi club, segno che il valore societario si sia enormemente evoluto. Il nostro progetto sta prendendo corpo, amo ripetere che io non vedo sogni, ma solide realtà”.
Lotito: “Sarri, un grande allenatore”
Sul campionato in corso e sul rapporto con Sarri: “Un grande allenatore, ci siamo confrontati a lungo e sono convinto di aver messo a disposizione sua e dello staff, una squadra competitiva, ho grandi aspettative per questa stagione – poi aggiunge – i fatti sono la migliore arma, ho sempre preferito questi alle parole e alle promesse”.
Lotito, chiosa sullo stadio di proprietà
Una chiosa finale sullo stadio di proprietà: “Serve alla Lazio, come serve a qualsiasi club italiano. Siamo sinceri, l’obiettivo non è nel breve periodo, ma nel complesso posso affermare che stiamo valutando come e quando dare alla Lazio e alla collettività uno stadio di proprietà. Ci tengo a sottolineare che questo non è da intendere come una gara di corsa con la Roma, ognuno ha le sue priorità”.
Sulle ipotesi il presidente Lotito non ha voluto sbilanciarsi, ma ha lasciato la porta aperta all’opzione Flaminio: “Idea stuzzicante e perché no magari percorribile nel futuro prossimo”.