Juve, caso plusvalenze: Procura chiede rinvio a giudizio per Agnelli, Nedved e Paratici

Sono una decina gli indagati con le accuse di aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e false fatturazioni

Redazione
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Continua a far discutere il caso delle plusvalenze della Juve. La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex presidente della Juventus, Andrea Agnelli, e altri ex dirigenti allora al vertice della società bianconera nell’ambito dell’indagine relativa alle plusvalenze e alla manovra stipendi: Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene e Fabio Paratici.

Sono una decina gli indagati con le accuse di aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e false fatturazioni. Il procedimento, coordinato dall’aggiunto Giuseppe Cascini e dal sostituto Lorenzo Del Giudice, era arrivato all’attenzione dei magistrati capitolini dopo la decisione della Cassazione che aveva dichiarato l’incompetenza territoriale della Procura di Torino.

Juve: di cosa si tratta

Nell’aprile 2022 arriva il giudizio di primo grado, in cui la Corte aveva prosciolto la Juventus e gli altri club coinvolti riaffermando un principio: non esiste una norma che punisca le plusvalenze fittizie perché non esiste una norma che disciplini le valutazioni dei giocatori. La Corte aveva anche spinto la Federcalcio a intervenire sul piano normativo per colmare questo vuoto legislativo. La Juve è stata punita con una penalizzazione di 15 punti. Il caso delle plusvalenze è partito il 26 novembre del 2021 quando Guardia di Finanza ha perquisito le sedi di Torino e Milano della Juventus a caccia di documenti relativi alla compravendita giocatori e alla formazione dei bilanci per gli anni 2019-21.

Il pool di magistrati che guida la cosiddetta indagine “Prisma” è composto dai sostituti procuratori Ciro Santoriello, Mario Bendoni e dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio. I filoni dell’inchiesta sono due: i bilanci con le plusvalenze, ma anche alcune scritture private, quella che poi verrà ribattezzata “manovra stipendi”. In modo particolare si cerca la carta “che non sarebbe dovuta esistere” – come emerso dalle intercettazioni tra Cesare Gabasio (capo dell’ufficio legale Juve) e il ds Cherubini – che riguarda Cristiano Ronaldo, circa alcuni emolumenti che il calciatore dovrebbe ancora avere e altre retribuzioni passate.

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