“Era un genio, un grandissimo motivatore. Abbiamo litigato una sola volta per un calciatore”, Fabio Capello parla di Berlusconi e dei suoi successi al Milan
Fabio Capello non ha dubbi: “Se dovessi associare Silvio Berlusconi a un calciatore ipotizzerei Lionel Messi“, afferma il Mister. “Ma potrebbe andare bene qualsiasi altro fuoriclasse di quel livello. E, come tutti i fenomeni, aveva grandi visioni e la convinzione e la capacità per realizzarle”.
Oggi Capello ripercorre tutti i suoi successi al Milan: i 4 scudetti, la vittoria in Champions League e nella Supercoppa europea, in un’intervista al Messaggero Veneto e Il Piccolo. “Ricordo come se fosse oggi quel giorno del 1991 in cui Berlusconi convocò me, lo staff e i giocatori – spiega Capello – per dirci che voleva costruire la squadra più forte di tutti i tempi. E ci riuscì alla grande”.
Esiste un solo termine per definire il Cav: “Genio”. “Infatti – spiega l’allenatore Capello – aveva una grande lungimiranza, quando si prefissava un obiettivo lo raggiungeva sempre e comunque, ed era un grandissimo motivatore. Quando Berlusconi parlava alla squadra sapeva trascinare me e i giocatori come pochi altri. E si vedeva che ci credeva sul serio, era convinto lui in primis e quindi convincente”. “Nel tempo abbiamo sempre mantenuto un bellissimo rapporto. L’ultima volta l’ho sentito pochi mesi fa quand’era con Dell’Utri e mi ha invitato a cena a casa sua ad Arcore”.
“Abbiamo litigato una volta sola. Il motivo era Dejan Savićević. Si arrabbiava con me quando lo sostituivo e io gli rispondevo che lo toglievo dal campo perché non correva. Ma in tanti anni Berlusconi non ha mai interferito sulle mie scelte tecniche, chiedeva solo di vedere bel calcio e risultati”, conclude Capello.