I rossoneri battono la Dinamo Zagabria e volano in testa al girone, così come il Napoli corsaro a Glasgow. La squadra di Allegri crolla in casa col Benfica, qualificazione a rischio
Umori diversi per le italiane impegnate nel mercoledì di Champions. Milan e Napoli non steccano nella seconda giornata del proprio girone e volano in testa ai rispettivi gruppi. La Juve, in casa col Benfica, cade malamente e complica il suo cammino europeo.
Il Milan, impegnato alle 18:45 contro la Dinamo Zagabria, liquida i croati con un tre a uno da top club. Segnano Giroud, al tramonto del primo tempo su calcio di rigore, Saelemakers all’alba della ripresa, riapre Orsic al 56’ e Pobega, subentrato a Tonali nella ripresa, chiude i conti al 77’, prima rete in Champions League per lui.
Il Napoli conferma il suo trend positivo in Europa e schianta i Rangers di Glasgow ad Ibrox Park. Dopo un primo tempo in cui domina la tensione, la squadra scozzese rimane in dieci per l’espulsione di Sands al 55’. Zielinski fallisce un rigore al 60’ e otto minuti dopo è Politano a regalare il vantaggio ai partenopei, con l’esterno azzurro che trasforma il secondo rigore di giornata per il Napoli.
Le squadre si allungano, Raspadori al minuto 85 e Ndombele nel recupero, chiudono la partita e consegnano al Napoli il primo posto nel girone di Champions League.
Psicodramma all’Allianz Stadium, dove la squadra di Allegri passa in vantaggio al 5’ con Milik, momento d’oro per lui, salvo poi sprecare troppo nel primo quarto d’oro.
Il Benfica prende metri e, dopo un palo colpito da Rafa Silva al 39’, allo scadere del primo tempo il VAR richiama l’arbitro Zwayer che assegna un rigore ai portoghesi per fallo di Miretti su Enzo Fernandez. Dal dischetto l’ex Inter, Joao Mario, trasforma in modo impeccabile.
Nella ripresa parte forte la squadra di Allegri, che si vede fermata da un miracolo di Vlachodimos su Milik al 51’.
Il Benfica si riorganizza e al minuto 55 passa in vantaggio con Neres. Per la Juve è un colpo molto pesante, i portoghesi amministrano il gioco e, eccetto per i tentativi di Kean e Vlahovic, che si vede annullare un gol all’83, gestisce il vantaggio con lucidità, portando a casa tre punti d’oro e gettando la Juve in una crisi senza precedenti.