Il CT glissa sulle tre italiane in Champions: “Rose colme di stranieri, non è un successo del nostro calcio”. Sulle convocazioni: “Pafundi per noi è un talento” e su Retegui dall’Argentina: “Servono gol”
Il CT della Nazionale italiana, Roberto Mancini, intervenuto come di consueto nella conferenza stampa di Coverciano, ha preferito spegnere gli entusiasmi sviluppatisi intorno al calcio italiano dopo i recenti successi in campo europeo, specie quelli ottenuti in Champions League, dove Milan, Inter e Napoli hanno raggiunto i quarti di finale. Mancini, sollecitato su questo aspetto dai giornalisti presenti, ha sottolineato: “Non parlerei di rinascita, le squadre qualificate dispongono di rose colme di stranieri, quindi non è un successo del calcio italiano”.
Sulle convocazioni ha chiarito: “Ci serve talento, Pafundi ne ha molto, per noi è sempre il primo convocato. Ci auguriamo che abbia la possibilità di giocare in Serie A e mostrare a lungo il suo valore”. Grande clamore per il ventenne attaccante argentino del Tigre, Mateo Retegui, naturalizzato italiano e convocato per la doppia sfida di Qualificazione: “Lo seguivamo da tempo, non vi stupite. Ci servono i gol, al momento questa è una carenza che abbiamo evidenziato e lui può sopperire a questa mancanza con le sue qualità”.
Mancini, poi, ha voluto ribadire la sua volontà di convocare Zaniolo e Kean quando disporranno una condizione atletica migliore: “Non mi sembra siano al top, quando lo saranno avrò particolare piacere nel chiamarli” mentre su Zaccagni, non convocato nonostante una stagione da urlo, chiarisce: “Ci sarà occasione, la porta è aperta a tutti, lo sapete”. In conclusione, un ricordo per l’amico Gianluca Vialli: “Giocheremo per lui anche se non sarà facile colmare la sua assenza. I ragazzi lo sanno, ne ho già parlato con loro”.