Gli Azzurri travolti dal dominio tecnico dei tedeschi. Il CT Mancini è ora chiamato all’arduo compito di risollevare la squadra
Disfatta per l’Italia di Mancini che al Borussia Park, contro la Germania di Flick, si arrende allo strapotere fisico e tecnico della nazionale teutonica. Finisce 5-2 davanti ad un attonito Mancini, incapace, diremmo più impossibilitato, di sovvertire le sorti di un match totalmente storto. Grave passo indietro per la Nazionale di Mancini che nelle ultime uscite aveva fatto intravedere dei miglioramenti.
Formazioni ufficiali e prime occasioni
Mancini sceglie un 4-3-3 attraverso il quale tenta di mettere insieme copertura del campo e velocità, attraverso la quale garantire alla sua squadra la possibilità di ribaltare il fronte, davanti una Germania brava nel palleggio, meno brava nelle transizioni difensive.
In porta Donnarumma, capitano e titolatissimo della Nazionale, Mancini, che vince il ballottaggio con Luiz Felipe, Bastoni, Calabria e Spinazzola formano il pacchetto difensivo. A centrocampo Cristante in regia, sostenuto da Barella e Frattesi, mezzali di gamba che tentano di dare fosforo alla manovra azzurra. Davanti Gnonto e Politano, sostengono Raspadori, falso nueve, della squadra italiana.
Il primo tempo vede un’Italia abbastanza coraggiosa nei primi 10’. Neuer, non a caso uno dei migliori al mondo, compie un autentico miracolo dopo 6’ salvando su Raspadori imbeccato da Politano. Di lì in avanti, sembra una battuta ma non lo è, si spegne la luce degli Azzurri e la Germania mette il turbo. Al 10’ Kimmich, su buco difensivo di Bastoni ed una marcatura da rivedere di Spinazzola, segna la rete del vantaggio. L’Italia si abbassa e cerca di fare densità in mezzo al campo, gli uomini di Flick, tuttavia, sono in serata di grazia e vanno più forte. Soltanto un super Donnarumma impedisce alla Germania di dilagare, salvando prima su Hoffman al 32’ e su Werner pochi minuti dopo. Al 45’, purtroppo, Bastoni non al meglio della condizione, abbatte Werner e causa un rigore abbastanza goffo. Calcia Gundogan, segna e per l’Italia è notte fonda. Si chiude due a zero per la Germania la prima frazione di gioco.
Il secondo tempo: i cambi di Mancini
Nella ripresa Scalvini, esordio per lui, prende il posto di Raspadori e Caprari, altro esordiente insieme a Luiz Felipe entrato al primo tempo, subentra a Frattesi.
Dopo 1’ Cristante sfiora la rete, tiro deviato da Sule, con gli Azzurri che sembrano più volenterosi e confermano questo trend con Scalvini, classe 2003, che di testa sfiora il gol su cross di Caprari. L’Italia, che sembra partire meglio, in realtà si arrende subito per la terza volta alla maggior qualità della Germania. Al minuti 50’ dopo un batti e ribatti nell’area italiana, Müller calcia a botta sicura e batte Donnarumma. Un colpo mortale per le velleità italiane di rimonta.
La Germania, a questo punto, gioca sul velluto ed è ancora Donnarumma a salvare, prima su Sanè e poi su Werner. Al 67’ ennesimo buco difensivo della difesa azzurra e Werner, servito da Gnabry, deposita in rete il quarto gol della serata tedesca. Psicodramma per l’Italia che al 69’ capitola per la quinta volta, ancora Werner. L’Italia, a questo punto, cerca di limitare i danni e nel frattempo al 78’ trova il gol della bandiera con Gnonto, seguito poi dalla rete di Bastoni in pieno recupero.
La partita si conclude con una passerella della Germania, troppo più forte della nostra Nazionale, costretta ad inseguire per tutta la partita, correndo a vuoto e soffrendo sistematicamente la superiorità tecnica degli avversari.