L’argentino lo scorso anno ha saltato 16 gare per problemi fisici, per un totale di 88 giorni in infermeria. Il francese ha fatto registrare un’assenza di ben 116 giorni, per un totale di 19 partite
Paul Pogba sceglie la terapia conservativa, quindi non l’operazione chirurgica, per fronteggiare la lesione del menisco laterale patita durante l’amichevole con il Chivas Guadalajara del 26 luglio. La decisione, secondo quanto riportato anche dall’entourage del francese, sarebbe stata presa per provare a salvare la partecipazione di Pogba al Mondiale del Qatar che inizierà a novembre 2022.
La decisione del francese in vista dei Mondiali
La terapia conservativa durerà cinque settimane e, presumibilmente, riporterà in campo il campione francese per la seconda settimana di settembre.
Una doccia fredda, quella vissuta dalla Juve e dai suoi tifosi dopo l’amichevole col Chivas, che però potrebbe essere resa meno amara da questa decisione dello staff medico bianconero e del calciatore, che potrebbe tornare in campo prima di quanto avrebbe potuto fare se avesse deciso di sottoporsi all’operazione chirurgica di rito.
Ciò che però fa riflettere, o meglio dovrebbe far riflettere, sono le premesse dell’acquisto di Pogba e la decisione di non rinnovare il contratto di Paulo Dybala, maturata specialmente in virtù dei suoi conclamati problemi fisici.
Un fatto, questo, che a Torino specie nelle ultime due stagioni non era proprio andato giù alla dirigenza bianconera. Ciò che salta agli occhi, tuttavia, è il dato inerente le performance di Pogba dell’ultimo biennio, quello che coincide con la sua rottura col Manchester Utd. Rottura che lo ha portato a non rinnovare.
Cosa dicono i dati: chi ha giocato di più?
I dati dell’ultima stagione sono chiari e abbiamo deciso di paragonarli con quelli di Dybala, utilizzando il noto sito di Transfermarkt come fonte principale.
Se prendiamo ad esempio il minutaggio nei rispettivi campionati disputati dai due calciatori, confrontandoli con dovizia, salterà subito all’occhio un fatto incontrovertibile: Dybala, nella scorsa stagione, ha giocato più minuti rispetto a Pogba. Il francese, infatti, nella scorsa Premier League ha fatto registrare 20 presenze e 1.353 minuti, mentre la Joya, ancora in maglia bianconera, nel campionato 2021-2022 è sceso in campo per 29 volte, segnando 10 reti e calcando il campo per 2.072 minuti.
Equilibrio perfetto, invece, in Champions League, dove sia il francese che l’argentino sono stati schierati in cinque occasioni, disputando 281 minuti il primo e 256 il secondo. Un altro dato molto interessante, che si pone in controtendenza rispetto alla narrazione che vorrebbe l’addio di Dybala come una scelta obbligata dai problemi fisici del calciatore ed il rientro di Pogba come una certezza in termini di affidabilità da parte del francese, che tuttavia negli ultimi mesi ha fatto tutto meno che brillare con la maglia dei Red Devils, è quello legato agli infortuni.
Se analizziamo la casistica degli infortuni, infatti, possiamo notare che se Dybala lo scorso anno ha saltato 16 partite a causa di infortuni muscolari, per un totale di 88 giorni in infermeria, dall’altra Paul Pogba ha fatto registrare un’assenza di ben 116 giorni, per un totale di 19 partite, a causa di due infortuni muscolari di cui uno alla coscia, il più grave che lo ha fermato per ben 85 giorni, e l’altro al polpaccio.
Augurando, ovviamente, una rapida guarigione al calciatore francese, se non altro per il bene della Serie A che in Pogba ha ritrovato un vero e proprio fuoriclasse pronto a dare spettacolo, non sarebbe il caso di analizzare in modo più profondo la casistica degli infortuni prima di emettere sentenze e giudizi su acquisti e cessioni da parte di un top club come la Juventus che, seppur rappresenti l’èlite del calcio italiano, negli ultimi anni sta sbagliando fin troppo sul mercato. Una società, quella bianconera, che se vorrà tornare ai vertici della Serie A, nonché a sognare la Coppa dalle “Grandi orecchie”, dovrà investire con più oculatezza i suoi immensi capitali, per dare ad Allegri una squadra degna della miglior Cardiff o della miglior Berlino, le ultime due finali di Champions disputate.