Sanremo, il Consiglio di Stato ha rigettato tutti i ricorsi: cosa cambierà adesso

Il Consiglio di Stato ha rigettato tutti i ricorsi presentati, ma la Rai ha vinto il bando del comune, quindi Sanremo non cambierà né collocazione né canale televisivo

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A dicembre scorso il Tar aveva dichiarato illegittimo il fatto che la Rai si occupasse d’ufficio del festival di Sanremo. Dunque è stato deciso che, a partire dall’edizione 2026, ci sarebbe dovuto essere un bando pubblico e, le società interessate all’organizzazione, avrebbero dovuto partecipare ad esso per aggiudicarsi la realizzazione. Sia la Rai sia il comune di Sanremo, ma anche i pubblicitari che in quel periodo lavorano per un business che supera i 500 milioni di euro, a gennaio hanno presentato il ricorso al Tar.

Giovedì 29 maggio è arrivata la decisione: tutti i ricorsi sono stati rigettati. Quindi per l’organizzazione di Sanremo 2026 e di quelli futuri, dovrà essere aperto un bando. Ma il comune di Sanremo, forse con furbizia, forse per prevenire dei danni, ha deciso, ad inizio aprile, di presentare un bando pubblico. Qui sono state inserite delle clausole che hanno preso contropiede alcune emittenti televisive, tanto da indurre solamente la Rai alla partecipazione. Dunque, nonostante il Tar abbia rigettato tutti i ricorsi, in questo modo, la tv nazionale continuerà, almeno fino al 2028, ad occuparsi del festival. Ma qualcosa che cambierà rispetto agli anni precedenti ci sarà.

Sanremo resta in Rai: il comune festeggia, l’emittente televisiva un po’ meno

Quando il comune ha presentato il bando pubblico, la dirigenza la Rai lo ha percepito come uno sgambetto. Le due parti avevano deciso di “restare uniti contro il Tar” e che non avrebbero mai permesso che si cambiasse città o canale. Invece il comune ha deciso non solo di aprire un bando (essendo nelle proprie possibilità) ma anche di inserire delle clausole che avrebbero cambiato alcuni punti dell’organizzazione.

Innanzitutto, ciò riguarda le entrate. Finora, seppur il comune ne beneficiasse economicamente (e di molto), la somma più importante è andata nelle tasche della Rai. Dunque, dal prossimo anno al comune dovrà essere garantita un’entrata economica maggiore. Non solo, ci sono altre due clausole che hanno spinto le altre emittenti a non presentare la propria manifestazione d’interesse. Infatti, nei prossimi anni, lo share potrà scendere di max 5 punti, rispetto ai grandi risultati ottenuti nelle ultime edizioni; e poi l’emittente che lo trasmetterà dovrà avere almeno un canale in chiaro.

Ciò ha bloccato gli altri colossi televisivi a presentare la propria manifestazione d’interesse e così la Rai, essendo stata l’unica partecipare, è stata dichiarata vincitrice.

Sanremo resta in Rai, ma i rapporti restano gli stessi?

In questo modo Sanremo resta in Rai, ma per l’emittente televisiva potrebbero esserci più rogne. Infatti in questo modo, dovendo aderire al bando e a clausole diverse, le entrate economiche saranno minori, ma soprattutto la rete nazionale sarà obbligata a rispettare regole più severe e soprattutto imposte dal comune.

Dunque, per i telespettatori non cambierà nulla, ma ciò che cambierà sarà il rapporto tra la Rai e comune, che sicuramente, dopo l’accaduto, è più teso e soprattutto con più richieste che provengono dall’una e dall’altra parte.

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