A Sanremo non tutti sanno che gli artisti partecipano quasi gratuitamente, c’è un piccolo rimborso spese ma le trasferte sono pagate interamente dalla casa discografica e, sebbene il festival rappresenti un’opportunità di farsi pubblicità, dall’altra è una spesa importante da sostenere per l’artista e la sua etichetta.
Sono anni che le case discografiche chiedono un aumento del rimborso spese ma, finora, non lo hanno ottenuto. Davide Maggio svela che da quest’anno ci sarà un grande cambiamento. Sono stati investiti, infatti, 63.000 euro proprio per sopperire a questa mancanza. Di conseguenza il rimborso aumenterà del 20%.
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Esultano le case discografiche che in quest’anno turbolento in cui l’incertezza su Sanremo 2026 era tanta, erano pronte a “vendicarsi” con l’organizzazione. Infatti avanzava l’ipotesi di non mandare gli artisti di punta proprio perché, nonostante le continue richieste, il comune di Sanremo sembrava ignorare le esigenze dei protagonisti del festival: i cantanti.
Sanremo- Rai- case discografiche: cosa cambia ora
Dopo che il comune ha deciso di andare incontro alle esigenze della Rai, quest’ultima ha deciso di aiutare le case discografiche. Va spiegato, inoltre, che il pomo della discordia non era tanto legato alle 5 serate sanremesi, bensì alle ospitate nella serata finale di Sanremo Giovani, per presentare il titolo del brano, e poi la domenica, dopo la finale di Sanremo, per andare a Domenica In da Mara Venier. Adesso Rai ha deciso di soddisfare questa richiesta e così gli artisti non avranno alcuna scusa per rifiutarsi di andare nelle due trasmissioni pre e post il festival.
Quindi da questo momento al rimborso base di 75.000 euro per ciascun artista (+3.000 per ogni membro se si tratta di gruppo), si aggiungono 4.000 euro se il cantante in gara vuole ospitare qualcuno nella serata cover, o 8.000 se questo è straniero oppure è una band.
Mentre per le Nuove Proposte il rimborso è di 25.000 euro (+3.000 per ogni membro se si tratta di un gruppo).
Insomma, un grande vantaggio per gli artisti e le case discografiche che finalmente, dopo anni di richieste, sono state accontentate.
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