Olly quest’estate è stato al centro della polemica perché a cena con degli amici ha lasciato la tovaglia macchiata di vino e con le cicche di sigarette sul tavolo.
Adesso l’artista ha rotto il silenzio ed ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera dove ha spiegato che la sua vittoria a Sanremo è stata macchiata da una serie di polemiche che mai si sarebbe aspettato. Ha poi chiesto scusa per la polemica della tovaglia.
Olly sulla tovaglia: “Il giorno dopo sembrava essere successo il patatrac”
Olly a proposito dell’accaduto di quest’estate a Porto Cervo ha detto: “Io e i miei amici abbiamo lasciato uno schifo e abbiamo chiesto scusa. Il giorno dopo sembrava essere successo il patatrac. Non ho replicato perché ero a posto con le persone coinvolte, non sentivo di dover chiedere scusa al popolo. E comunque le canzoni servono perché Olly aiuti Federico. Olly dice ‘fre’ tranquillo che attaccano me e non te’ ”.
Olly e le polemiche sanremesi
Un anno bello ma anche difficile per Olly su cui si è anche pensato male sulla sua vittoria a Sanremo. Infatti l’artista ha spiegato che gli ha dato molto fastidio il discorso secondo cui la sua vittoria sarebbe stata decisa da “una sorta di oligarchia”. Ha detto: “In questi mesi è stato difficile relazionarsi con la sensazione di poter aver sbagliato qualcosa, anche se facevo quello che ho sempre fatto. Ho letto cose sui social, ho ricevuto un Tapiro perché si parlava di una vittoria a Sanremo decisa da un’oligarchia. La mia è una bella storia che è stata sporcata. L’ho sofferto. Poi ho conosciuto Venditti e Ramazzotti che mi hanno detto ‘vai dritto’ ”.
E sulla mancata tappa a San Siro Olly ha spiegato: “Ho avuto pressioni, lo riempirei anche, ma non mi sento all’altezza e mi sono opposto. Non c’è programmazione nella mia carriera, ma tutto sta andando nella casella giusta grazie a tre elementi: talento, e lo alleno; voglia di fare, e se non ce l’ho io la tira fuori Juli o qualcun altro del nostro team; fortuna, e il culo è arrivato”.
© Riproduzione riservata


