Il cantante romano si esibisce per la terza tappa del suo “La mia voce tour 2022” nella suggestiva location umbra. Successi nuovi e di repertorio, imprevisti tecnici e fan appassionati, per due ore di musica d’autore
Terza data scoppiettante per Fabrizio Moro e il suo “La mia voce tour 2022” nel particolarissimo Parco Vulcanologico di San Venanzo. Non solo per la location, a ridosso delle colate laviche di venanzite, ma anche per l’accoglienza calorosa del pubblico.
Non è bastato nemmeno che Moro salisse sul palco per iniziare il concerto che, dalla platea, fiumi di persone si sono riversate a bordo palco, nella speranza di poter essere più vicino al cantautore romano.
Fra successi intramontabili e nuove canzoni, il cantante tiene il palco per quasi due ore. Dall’alto della sua – quasi – trentennale carriera nemmeno un piccolo disguido tecnico ferma Moro. Di fronte a una cassa malfunzionante, abbraccia una chitarra e intona in acustico due dei suoi più grandi successi: “Il senso di ogni cosa” e “Sono solo parole”, hit del 2012 regalata a Noemi, con cui si piazzò terza al Festival di Sanremo.
A inconveniente risolto riprende il concerto, con tutte le più famose canzoni, da “Eppure mi hai cambiato la vita”, “Sei tu” – con cui l’artista ha conquistato il premio Bardotti come miglior testo nell’ultima edizione della kermesse sanremese – fino a “Portami via” e la celebre “Pensa”, la canzone di denuncia contro la mafia che nel 2007 lo ha portato sotto le luci della ribalta.
Insieme all’artista sul palco anche Claudio Junior Bielli al piano, Danilo Molinari e Roberto Maccaroni alle chitarre, Luca Amendola al basso e Alessandro Inolti alla batteria. Dopo la data umbra il tour riprenderà il prossimo mese per terminare nei due maxi concerti a dicembre: al Mediolanum Forum di Assago, a Milano, e poi Roma, la sua città d’origine, al Palazzetto dello Sport.
Moro si conferma essere una delle penne più profonde del cantautorato italiano degli ultimi anni, capace di toccare le corde dell’intimità ma anche di affrontare temi civili e impegnati. Fra gag scherzose, colloqui con i membri della band sul palco e l’ironia tipica della verve romana, l’artista tiene il palco mai sottotono, per una serata di musica esplosiva, proprio come la location d’eccezione.
San Venanzo: fra i vulcani risuona la musica
Il concerto di Fabrizio Moro chiude la quattordicesima edizione del festival “In…Canto d’Estate”, organizzato dalla Proloco di San Venanzo con il patrocinio delle autorità e istituzioni della regione. A fare da cornice al cantautore romano, la suggestiva colata di lava di venanzite, una roccia unica nel suo genere che prende appunto il nome dalla cittadina umbra nelle sue vicinanze.
In apertura dell’evento, il sindaco della cittadina umbra, Marsilio Marinelli, racconta: «Questa è l’occasione perfetta per rilanciare il nostro turismo. Camminando per venire qui ho visto gente che proviene da fuori: Orvieto, le Marche fino ad arrivare a Roma. Sono contento che finalmente San Venanzo e il Parco Vulcanologico abbiano l’attenzione che meritano».