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Justin Baldoni: rigettata la contro-querela di diffamazione contro Blake Lively e Ryan Reynolds

Justin Baldoni aveva denunciato Blake Lively per diffamazione, invece c'è stato il rigetto della causa: dunque il giudice procederà ad analizzare se le molestie sessuali ci sono state o meno

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Il 1° febbraio scorso Justin Baldoni ha tentato una causa contro Blake Lively e suo marito per diffamazione. Secondo lui la denuncia per molestie sessuali e la conseguente “macchina mediatica” portata avanti anche dal New York Times, gli avrebbero recato dei danni importanti. Per questo motivo aveva chiesto un risarcimento di 400mila euro.

Ma adesso il giudice ha rigettato la richiesta e per questo l’unica causa in piedi, ad oggi, rimane quella della denuncia fatta da Blake Lively per molestie sessuali. Qualche giorno fa, infatti, l’attrice aveva ritirato indietro quella in cui accusava l’attore di “danni piscologici” causati da questo affaire.

Festeggia l’attrice che, in una story Instagram, ha ringraziato i giudici che non hanno accettato questa denuncia e sottolineando che la “lotta che sta facendo contro Baldoni” la sta portando avanti a nome di tutte le donne che hanno subito lo stesso. Da parte sua questo è anche un modo per invitare le altre vittime a denunciare.

La denuncia che aveva fatto Justin Baldoni contro Blake Lively

Secondo Baldoni da parte dell’attrice e di suo marito c’era stata una vera e propria “campagna diffamatoria” con scopi ben precisi, tra cui “il voler distruggere la sua reputazione“.

L’attore aveva accusato anche il New York Times di aver “manipolato i messaggi”. Infatti. sono state diffuse dal giornale delle chat che si sarebbero scambiati i due attori e che peggiorerebbero la situazione di Baldoni. Ma secondo lui “è tutto frutto di una manipolazione”. Dunque, aveva deciso di portare avanti due cause separate: una contro la collega e suo marito, ai quali ha chiesto 400 milioni di dollari per diffamazione. Ma anche un’altra contro il NYT al quale chiedeva 250 milioni per “diffamazione maliziosa”.

Baldoni e Lively hanno recitato insieme a It ends with us, una storia di volenza domestica. Un film che approfondisce un tema molto importante, ovvero quello della violenza sulle donne, in un modo inedito. Ma qualche settimana fa, dopo mesi dall’uscita del film, l’attrice protagonista ha deciso di denunciare Baldoni per presunte molestie sessuali avvenute sul set.

Le parole dell’avvocato di Justin Baldoni

Stando a quanto dichiarato a Peaople dall’avvocato Freedam, la causa “porterà alla luce ed esporrà la narrazione falsa e distruttiva che è stata intenzionalmente architettata da una pubblicazione mediatica affidabile che si è affidata a fonti nefaste e ha trascurato un processo di fact checking approfondito per confermare la validità di questi testi“.

Non si tratta di una risposta o di una contro-denuncia, – continua il legale – ma di una deliberata ricerca della verità“. Secondo Freedam esisterebbe una serie di prove a favore del suo assistito e dunque la denuncia non sussisterebbe. Ad ogni modo, porterà avanti una causa per diffamazione contro la Lively.

Justin Baldoni, l’avvocato: “Esistono insormontabili prove”

Il difensore Freedman sostiene che ci siano molteplici prove attestanti l’innocenza di Baldoni: “Esiste una collezione insormontabile di prove autentiche, tra cui linee temporali e comunicazioni, che non sono state ritoccate o unite senza contesto, a differenza dell’articolo alterato dell’articolo pubblicato sabato 21 dicembre 2024“.

Il legale si riferisce all’articolo con cui sarebbe stata diffusa la notizia della denuncia della Lively. In Usa, infatti, è scoppiato un vero e proprio caso mediatico che molti paragonano a quello del caso Jhonny Depp con Amber Heard. Dunque dove si trovi la verità al momento non è possibile saperlo, spetterà al tempo e al giudice stabilire se le molestie sul set siano effettivamente accadute o meno.

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