Michele Morrone, la replica di Luca Argentero dopo le dichiarazioni a Belve

Luca Argentero in un'intervista a superguida.tv replica alle parole che Michele Morrone ha rivolto verso i suoi colleghi attori durante l'intervista a Belve. Ecco cosa ha detto

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Dopo le ultime brucianti dichiarazioni di Michele Morrone al programma Belve, non sono mancate le risposte e le critiche di fronte al suo comportamento provocatorio nei confronti della scena attoriale italiana. Una di queste risposte arriva dal suo collega Luca Argentero, che ha collaborato con Morrone sul set della serie Sirene. Ecco cosa è successo.

Michele Morrone, la sua visione della recitazione di oggi in Italia

La vicenda sarebbe partita da una polemica che Michele Morrone avrebbe sollevato a Belve e che negli ultimi giorni sta scuotendo molto sia la comunità social, sia gli attori italiani in quanto le parole di Morrone sarebbero rivolte proprio a loro.

Seduto di fronte alla Fagnani, Morrone parla dei suoi colleghi in maniera non proprio lusinghiera dicendo che “C’è un grosso pregiudizio su di me. Qui in Italia è come se per essere riconosciuto come attore devi avere l’aria del poeta maledetto” ha detto ” che conosce i poeti, si fa le canne, sinistroidi che hanno la boiserie pure nel c**o. Io non sono così“. Parole che hanno infiammato il web e molti dei suoi colleghi, indignati di fronte ad una critica così aspra ed arrogante.

Michele Morrone, le parole di Luca Argentero “un po’ una sboronata”

A prendere la parola in un intervista di superguida.tv è stato l’attore Luca Argentero, collega di Morrone, che ha anche collaborato con lui sul set della serie Sirene. Con tranquillità Argentero ha detto che le parole del suo collega lo facciano solo sorridere perché si trattano di un eccesso di ego. Per Argentero Morrone è molto bravo e ha potenzialità per una carriera brillante, anche internazionale: ma non dovrebbe farsi illudere da quella che Argentero definisce una “bordata di successo“.

Parlando poi del suo lavoro nella serie Sirene, Argentero aggiunge “Faceva il tritone, non proprio un ruolo profondo, ma in una commedia. Ed era stato molto bravo a fare quella parte di commedia. Da lì a pensarlo più bravo del 99% degli attori italiani, non sono tanto d’accordo” sottolineando poi come a definire “bravo” un attore non sia l’attore stesso ma i critici e i registi.

Per questo poi ha concluso dicendo che “Sparare a zero sulle capacità degli attori, dei suoi colleghi italiani mi sembra un po’ una sboronata”.

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