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Gabriele Muccino si schiera con Elio Germano e fa un appello: “Fatemi rientrare nella giuria dei David”

Anche Gabriele Muccino ha deciso di schierarsi dalla parte di Elio Germano e per questo ha chiesto di rientrare nella giuria dei David. Secondo lui se si vuole davvero un cambiamento bisogna provare a cambiare il settore dall'interno

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In questi giorni la polemica tra il governo e il mondo del cinema si sta facendo sempre più scottante e anche Gabriele Muccino ha voluto dire la propria, schierandosi a favore di Elio Germano. La situazione è critica e pure i grandi registi hanno deciso di esporsi contro il governo e il ministro Giuli che, secondo loro, sono poco propensi ad investire davvero in questo settore.

Non solo, con l’occasione Muccino ha fatto un appello pubblico per rientrare nella giuria dei David di Donatello, da cui aveva deciso di uscire per fuggire “da un mondo marcio“. Pare che il regista abbia capito che per avere un cambiamento debba lottare e cercare di modificare il tutto dall’interno. Per questo vorrebbe rientrare in giuria ed impegnarsi, perché secondo lui il cinema italiano ha tanto da dare e dovrebbe essere considerato come un diamante per il nostro Paese.

Gabriele Muccino: “L’arte non è né di destra né di sinistra. È libera”

In un lungo post Gabriele Muccino ha deciso di esporsi sul dibattito che sta andando avanti da quando ci sono stati i David di Donatello lo scorso 7 maggio.

Nel 2020, dopo Gli anni più belli, decisi di uscire dalla giuria dei David di Donatello. Dal 2003 (Ricordati di me), ogni mio film era stato ignorato. A un certo punto ho pensato che non aveva senso continuare a partecipare a un gioco che sembrava già scritto. Oggi, dopo le parole coraggiose di Elio Germano e la risposta limpida di Claudio Santamaria non è chi denuncia a essere isolato, ma chi prende decisioni senza ascoltare, sento il bisogno di esprimere un pensiero“, inizia così il lungo post del regista.

Il suo è un appello alla cultura dell’arte che meriterebbe la giusta onorificenza: “Oggi, Ministro Giuli, dobbiamo difenderlo uniti, senza ideologie. L’arte non è né di destra né di sinistra. È libera. È fragile. È necessaria. Per questo, senza polemica ma con convinzione, vorrei tornare a far parte della giuria dei David e al dialogo che avevo cercato tempo fa con Lei, per dire chi siamo, cos’è davvero questa industria del cinema, e quante migliaia di persone ci lavorano ogni giorno. In fondo sono anche tante tasse che finiscono nelle tasche dello Stato“.

Con l’occasione Gabriele Muccino ha voluto sottolineare il successo che sta ottenendo C’è ancora domani che anche in Cina sta spopolando. A questo punto il regista chiede maggiore attenzione e investimento nel mondo del cinema che, secondo lui, ha ancora tanto da dare e soprattutto di non pensare mai che si faccia già abbastanza.

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