Alessandro Basciano, dopo il processo che si è tenuto lo scorso 21 gennaio ha ascoltato la decisione del Tribunale del Riesame di Milano, per il quale è stato condannato come colpevole. Dunque dovrà indossare il braccialetto elettronico ed avrà il divieto di avvicinamento a Sophie Codegoni, di almeno 500 metri.
In realtà, però, la sentenza non è definitiva perché il dj potrebbe fare ricorso in Cassazione. Se così fosse bisognerà attendere nell’applicare la decisione del Tribunale di Milano.
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La revoca dell’arresto
Il 23 novembre Alessandro Basciano è stato arrestato con l’accusa di stalking ai danni dell’ex, Sophie Codegoni. Ma, in meno di 48 ore, il dj è stato liberato dal carcere di San Vittore per “mancanza di gravi indizi“. Inoltre, durante il processo di stamattina, è stato sottolineato che la ragazza ha ritirato l’ultima querela. Invece, Sophie ha rivelato di non aver mai cambiato idea e ritirato quella denuncia. A conferma di ciò, il pm, nell’atto, ha segnato che Basciano aveva ordinato a due conoscenti di “pedinare la Codegoni”.
Il dj ha rivelato che mai si sarebbe aspettato che qualsiasi annuncio della Codegoni, in questa situazione, avesse tutto questo risalto: “È incredibile come dei virgolettati della mia ex – ha spiegato Basciano – facciano più rumore rispetto a un’ordinanza chiara di un gip. È assurdo, ma piano piano la verità verrà fuori“.
I testimoni a favore della Codegoni
A favore di ciò che ha denunciato Sophie Codegoni ci sono le testimonianze di alcuni amici in comune: infatti pare che quella famosa notte tra il 13 e il 14 novembre l’uomo avrebbe mostrato un’eccessiva rabbia. Sembra che abbia frantumato il parabrezza dell’auto dell’ex tronista e poi avrebbe giurato di ammazzarla.
Sarebbe stata quest’ultima minaccia a spaventare l’influencer tanto da denunciare l’ex partner. Inoltre, in aula, come testimonianza, sono state portate delle chat con messaggi che inchioderebbero Basciano: ulteriori dimostrazioni che la Codegoni vivesse in un pericolo costante.
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