Migliorare il Sistema sanitario nazionale è una sfida complessa, affrontata quotidianamente e con tenacia da coloro che in primis desiderano renderlo più efficiente ed efficace. Nel corso della terza edizione del Corso Teorico Pratico “La Farmacia Clinica” – Giubileo della farmaceutica, Innovazione e buone pratiche in corso ad Assisi, sono state numerose le presenze dei membri del ministero della Salute, intervenuti per chiarire quali saranno i prossimi passi da compiere con l’obiettivo di raggiungere quell’efficientamento ormai sempre più urgente e necessario.
Ai microfoni de Il Difforme sono intervenuti Giovanni Leonardi, capo dipartimento One Health relazioni internazionali, Achille Iachino, già Direttore della Direzione Generale dei Dispositivi medici e ora a capo del settore Pnrr e Innovazione, e Alessio Nardini, Direttore Generale del Dipartimento Corretti stili di vita e rapporti con l’ecosistema. Tre funzioni diverse, accomunate dalla volontà di raggiungere l’obiettivo della prevenzione sanitaria e della migliore gestione della salute dei cittadini italiani, che per primi subiscono sulla loro pelle le mancanze dell’Ssn.
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Sono numerosi i settori di intervento su cui il ministero agisce ogni giorno, spesso senza che la cittadinanza possa rendersene conto concretamente. Proprio per questo, quindi, risultano fondamentali gli interventi di questi esperti del settore, in grado di spiegare quali sono i passaggi che si compiono per cercare di portare ad un cambiamento realmente efficace.
Leonardi, che si occupa precisamente dell’approccio One Health, che vuole mettere insieme la salute umana, quella veterinaria e dell’ecosistema con l’obiettivo di cercare di controllare l’antimicrobico resistenza negli esseri viventi. “L’antibiotico resistenza per avere un vero contrasto deve agire su tutti e tre questi campi“, ha spiegato Giovanni Leonardi, sottolineando come il pericolo principale risieda nell’erroneo utilizzo degli antibiotici e nella loro dispersione nell’ambiente, perché non smaltiti adeguatamente.
“Il contrasto deve avvenire agendo su tutti e tre i settori e proprio questo è l’approccio One Health“, ha continuato, aggiungendo che all’attenzione di istituzioni ed esperti idee deve aggiungersi anche quella della cittadinanza: “Gli italiani devono sapersi attenere alle prescrizioni, perché anche interrompere prematuramente la cura può provocare ricadute e resistenze agli antibiotici“.
Achille Iachino ha invece messo in luce la stretta correlazione esistente tra l’utilizzo dei dispositivi medici e la digitalizzazione, su cui sono al lavoro le autorità competenti del Ministero e delle Regioni, i soggetti che dal punto di vista operativo utilizzano dispositivi medici, ovvero Asl e strutture dell’Ssn, e altri soggetti, quali università, ricercatori, il mondo dell’impresa, che ne hanno compreso l’importanza.
Il binomio tra dispositivi medici e digitalizzazione è un vantaggio indispensabile, come sottolineato dal Dott. Iachino, che ha chiarito come questo allineamento possa diventare il “colpo d’ala” dell’intero settore. “Fare sinergia tra il mondo dei dispositivi, il mondo della tecnologia, l’innovazione, sfruttare anche le opportunità vere, reali che il Pnrr sta mettendo a disposizione del sistema, credo sia la sfida tra quelle più esaltanti che ci aspettano e verso cui dobbiamo impegnarci“, ha concluso.
Il concetto dell’approccio One Health è stato poi ripreso da Alessio Nardini, direttore generale del settore corretti stili di vita e rapporti con l’ecosistema del ministero della Salute. Questa direzione generale è stata collocata all’interno del dipartimento One Health e l’Italia è ora uno dei primi Paesi al mondo che si è dotato di una struttura che approccia in visione olistica la salute dell’uomo e il rapporto con animali e natura.
“La direzione generale approccia questo sistema con una valutazione anche sui corretti stili di vita, sull’alimentazione corretta, sui rapporti dell’uomo dell’uomo con l’ambiente circostante, per consentire una valutazione dei fabbisogni di salute che venga prima del manifestarsi di questi fabbisogni e permettere anche una rivisitazione della spesa in ambito dell’Ssn e una riallocazione più razionale delle risorse che consente di curare i nostri concittadini in maniera più adeguata“.
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