Presentato il gruppo che appoggia il candidato del M5s: “Terni non può essere ancora merce di scambio per accordi al ribasso”
Bordate (di striscio) al Pd, siluri contro Stefano Bandecchi e contro Orlando Masselli, il candidato sindaco di Fratelli d’Italia (ma non ancora dell’intera coalizione). Pieno appoggio invece a Claudio Fiorelli, il candidato del Movimento Cinque Stelle. Del resto la lista “Bella Ciao” vuole “dare fastidio, se ci chiamano zecche è perché vogliamo dar fastidio”. A presentare il programma in consiglio comunale il Partito della Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e altre forze della sinistra cittadina. Al tavolo Lorenzo Carletti (Prc), Michele Froscianti (Pci), Eleonora Galli, Pierluigi Rainone (circolo Vas) e Maura Mauri.
Le bordate agli avversari
“Siamo stretti coi tempi – ha esordito Carletti – ma purtroppo stile e buongusto sono merce rara (in riferimento alla conferenza stampa del candidato del centrosinistra Kenny, convocata poco dopo, ndr). Abbiamo scelto questo simbolo, Bella Ciao, perché vogliamo parlare e coinvolgere tutti coloro che si sentono autenticamente resistenti di fronte al processo di riscrittura della storia e di sostituzione della memoria. Il nostro è un esercizio orgoglioso di difesa dell’identità e della solidità della storia. Siamo una lista popolare, perché vuole ridestare la pulsione alla partecipazione, nei quartieri, nei luoghi della socialità, vuole offrire l’esercizio della militanza e del controllo Popolare sui processi pubblici. Un nuovo stimolo nei processi culturali di soggettivazione e significazione. È una lista ambientalista perché il tema della trasformazione della società e del nostro territorio passa attraverso la riconversione progressiva del sistema economico, produttivo e del trasporto, contro la logica della produzione di rischio e l’è detrazione indiscriminata di valore. Terni non deve continuare ad essere la piazza degli affari al ribasso”.
Il progetto
“Il nostro progetto si basa su credibilità e rinnovamento. Lavoriamo non da soli per costruire una classe politica giovarne, preparata, non compromessa e non ricattabile. Serve ricostruire una credibilità della sinistra politica. Come? Maggiore attenzione e intervento sociale, maggiore programmazione economica e urbanistica, ricostruzione del legame tra corpo sociale e rappresentanza. Raggiungimento di obbiettivi concreti attraverso la legislatura. L’assenza sostanziale di questi aspetti ha esaurito la spinta progressiva dei governi di centro sinistra a partire dagli ultimi dieci anni. Ecco perché in questi mesi abbiamo costruito con le forze che riteniamo coerenti ed affini da un punto di vista politico, morale, progettuale trovando nel Movimento 5 stelle e non altrove un interlocutore credibile, sinceramente impegnato e rivolto al cambiamento. Fiorelli è una persona seria che si è messa a disposizione fuori da ogni calcolo politico utilitaristico con coraggio, merce rara in questa fase”.
Le altre forze in corsa
“Chiederei – ha proseguito Carletti – a Stefano bandecchi di smettere di farci fare alla nostra città le peggiori figure possibili, a livello nazionale e sulla stampa nazionale ed estera. Di stare sui temi della città, di prestarsi al contraddittorio senza scappare al riparo della comunicazione unilaterale social. Chiederei alla maggioranza che governa il coraggio di chiarire gli equilibri nel rispetto della città visto che sussiste l’intenzione di sconfessare il suo stesso portato di questi anni nel mentre rischia di non riuscire a chiudere il bilancio. Chiederei che cessassero appelli insensati di unità a tutti i costi, sommovimenti politicisti corroborati da false narrazioni di irresponsabilità, specie dove il concetto di autocritica manca terribilmente”.
Daremo fastidio
Eleonora Galli ha proposto il programma imperniato sul ruolo dei giovani: “La nostra lista si pone l’obiettivo di dare fastidio: questo sarà il nostro compito. Abbiamo forza e vogliamo rimettere al centro della discussione cittadina anche i giovani. Chiediamoci come mai i ragazzi lasciano la città, perché gli spazi di aggregazione non ci sono e cerchiamo di lavorare sulle cause che portano al disagio giovanile. E’ inutile sparare a zero contro i ragazzi senza però proporre progetti di sviluppo. Ci chiamano zecche? Sì, dai, vogliamo dar fastidio”.