A Terni Stefano Bonaccini ha presentato la sua candidatura alle primarie del PD: lavoro, sanità e ambiente sono i pilastri
Il presidente della regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini ha presentato a Terni la sua candidatura per le elezioni primarie del PD. Energia popolare per il partito democratico è il nome del comitato di sostegno.
Possibile alleanza con i 5 Stelle ma senza subalternità
Sulla sconfitta alle ultime elezioni, afferma: “Conosco persone che hanno sempre votato a sinistra, e ora hanno scelto Meloni o Salvini. Vorrei un partito democratico che opti per il maggioritario”.
Bonaccini non disdegna alleanze, anche con il partito dei 5 stelle, ma con cautela: “Chi è quello scriteriato che si candiderebbe a Terni con un solo partito, senza legarsi a nessuno? Quando andremo a fare le alleanze, non vogliano essere in una posizione di subalternità”.
Non mancano le stoccate alla direzione attuale del PD: “Più che di regole che si odono, vorrei proposte sulla scuola, sanità, lavoro. Vorrei che si parlasse meno di nomi politici e più di contenuti. Credo che sia un po’ scomparso l’obiettivo del PD di essere popolari. Voglio una classe dirigente che quando si entra in un bar, sappia dare risposte”. Opta poi per motti ormai assodati: “Si deve capire sia chi ha due lauree, sia chi non ha potuto studiare. Quando entrambi vanno a votare, il voto conta lo stesso”.
Bonaccini conferma che se diventerà segretario, si raccoglieranno le firme per introdurre il salario minimo legale. Per i candidati e candidate, “vanno scelti dalla gente con le primarie. Se viene meno il rapporto tra rappresentanti e territorio, va in crisi la democrazia”.
Se dalla centrale di Roma giungono inviti alla rivoluzione, Bonaccini è reazionario: “Siccome perdiamo da tanti anni, occorrerebbe cambiare tutto’ afferma qualcuno da Roma. Ma se l’avesse affermato prima di candidarsi per la 23esima volta, forse qualche cambiamento poteva esserci”.
Il nuovo PD di Bonaccini non rottama, ma include: “La parola rottamazione, è anche offensiva. Più che mandare via la gente, abbiamo bisogno di chiamarla. Vengo da una famiglia umile, un paese di campagna, con persone che non hanno potuto studiare”.
I progetti per il lavoro del futuro Partito democratico secondo Bonaccini
“Noi siamo un partito laburista, perché su lavoro, sanità e ambiente siamo coesi”, afferma. In Europa la generazione dei nostri figli ha conosciuto la flessibilità”, citando però esempi obsoleti: “Mio papà ha fatto il camionista tutta la vita. Solo in Italia c’è una generazione precaria: dobbiamo rendere agile il lavoro fisso, e complesso quello precario. In Emilia Romagna siamo leader per gli investimenti di aziende. In tal senso, la flat tax approvata dall’attuale governo non è sensata. Opto per premiare le imprese sane e serie, sono un teorico della crescita sostenibile: assumere con contratto di lavoro stabile. Abbiamo regalato milioni di voti delle partite iva alla Meloni. Dobbiamo occuparci di loro”.
I progetti per la sanità del futuro Partito democratico secondo Bonaccini
L’attuale governo minerebbe la sanità pubblica: “Le risorse scarseggiano. In ogni città mancano infermieri e medici: il loro lavoro è usurante, con buste paga che vanno aumentate. I medici di famiglia devono essere pagati in base al numero di pazienti, e non alle ore. È uno scandalo l’accesso al numero chiuso alla facoltà di medicina. Stiamo impedendo a dei ragazzi di mettersi in gioco”.
I progetti per l’ambiente del futuro Partito democratico secondo Bonaccini
“Per l’ambiente, abbiamo fatto tutti troppo poco. L’Italia paga le bollette più alte del mondo”. È fautore dei rigassificatori, “dovevamo farli prima: fra due anni, quando saranno terminati, non avremo più bisogno del gas di Putin. Abbiamo presentato un progetto – Agnes – di 1 miliardo di euro, che mira a realizzare poco lontano dalle coste di Ravenna. Sarà il parco eolico forse più grande d’Europa.
Le elezioni del sindaco a Terni secondo Bonaccini
“A Terni su vota presto. Auspico che il PD sia unito, e che si scelgano le figure migliori per competere. Se la sinistra non torna a far sognare, non ha senso. Voglio una sinistra pragmatica. Voglio un paese in cui si parla di fine vita, con lo ius soli”. E la sferzata finale è ai suoi colleghi: “Mi sono stancato di un PD in cui i dirigenti litigano dalla mattina alla sera”.