Per la Cgil Umbria si spostano risorse che dovrebbero servire a rafforzare il sistema sanitario regionale pubblico
La delibera sulle liste d’attesa appaltate è – per la Cgil Umbria – un fallimento in materia di sanità e diritto alla salute dei cittadini.
“La giunta regionale con questo atto non solo fa un grande regalo alla sanità privata, aprendo praterie per chi vuol fare profitto sulla salute delle persone – afferma in una nota Maria Rita Paggio, segretaria generale della Cgil e Desiree Marchetti, segretaria generale della Fp Cgil dell’Umbria – ma sposta verso il privato risorse che dovrebbero invece servire a rafforzare strutturalmente il sistema sanitario regionale pubblico, in primo luogo attraverso quelle assunzioni di personale promesse da anni e mai effettuate”.
Quello che servirebbe – per il sindacato – è un piano straordinario di assunzioni, togliere il numero chiuso alle facoltà di medicina è offrire agli universitari la possibilità di lavorare in sanità.
Lo smaltimento delle liste di attesa in Umbria
La Sanità regionale umbra ha pubblicato le manifestazioni di interesse – che scadranno alle 24 del prossimo 25 maggio – destinate alle strutture sanitarie convenzionate a cui si appalteranno una parte delle prestazioni pregresse: la media regionale vede circa il 70% delle 74.000 prestazioni arretrate appaltate all’esterno ed il 30% smaltito internamente.
Le prestazioni, con particolare riguardo per gli over 65, seguiranno il principio di prossimità. Per le nuove richieste di prestazioni è previsto un percorso progressivo di miglioramento delle tempistiche, che vedrà il suo compimento entro la fine di settembre.